Guardati un po’ questo video: non è un film, è solo la ripresa automatica di una telecamera. Domanda: ma i dipendenti di camorra, mafia, ndrangheta e compagnia bella sono conteggiati tra gli occupati o tra i disoccupati? E i loro redditi fanno parte del PIL o no?
Se si cerca in Wikipedia la voce camorra ci sono pagine e pagine di materiale, dalla definizione della parola ai film. Tra questo materiale, alla voce Economia, ho trovato questi dati recenti che sono stati forniti dall’Eurispes.
Sembra che la camorra guadagni:
* 7.230 milioni di euro all’anno dal traffico di droga;
* 2.582 milioni da crimini legati all’imprenditoria (appalti truccati, riciclaggio del denaro sporco, ecc.);
* 258 milioni dalla prostituzione;
* 2.066 milioni dal traffico di armi (il primato in questo campo va alla Camorra);
* 362 milioni dall’estorsione e dall’usura.
Il giro d’affari complessivo delle famiglie napoletane si aggira a 12 miliardi e mezzo l’anno, a cui vanno aggiunti i 35 miliardi del giro d’affari della camorra casalese. La camorra con i suoi circa 47 miliardi euro l’anno è la più ricca e potente organizzazione al mondo.
A questo elenco va ora aggiunto lo smaltimento illegale dei rifiuti, sia industriali che urbani, attività estremamente lucrosa che alcuni ritengono stia conducendo verso il progressivo degrado ambientale vaste zone di campagna nelle province di Napoli e Caserta, in primo luogo. A titolo di esempio, che la campagna fra i comuni di Acerra, Marigliano e Nola, una volta rinomata in tutta la penisola come fra le più verdi e fertili, è da taluni ora indicata con il termine di “triangolo della morte”.
Qui potete anche guardare i dati riguardanti l’ndrangheta sempre forniti dall’Eurispes.
Oltre ai dati statistici, un altro video choc.
Purtroppo le colpe vanno estese anche ai cittadini.
C’è infatti da fermarsi a riflettere non solo su queste scene, ma anche su quelle che abbiamo visto in questi giorni da parte dei cittadini di Reggio Calabria riguardo all’arresto del boss dell’ndrangheta Tegano.
Centinaia di persone riunite davanti alla Questura di Reggio Calabria ad applaudire fragorosamente e urlare “GIOVANNI UOMO DI PACE”.
Il fatto è agghiacciante, e soprattutto sono d’accordo con il questore Carmelo Casabona quando afferma che “Qui c’è tutto un mondo civile che deve rendersi conto che Reggio Calabria è una città che non ha futuro se si continua ad applaudire ai latitanti che vengono arrestati!”.
Forse manca proprio l’educazione alla legalità…
Nel 2007, secondo un rapporto confesercenti riportato in questo articolo, ( http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_22/mafia_confesercenti.shtml ) la mafia “fatturava” 90 milioni di euro. Una bella sommetta pari al 7% del pil. Ovviamente il tutto esentasse! Ecco perchè, tra le altre cose, la lotta contro la mafia è e resterà sempre un obiettivo da non perdere di vista, un ottimo investimento per il futuro.