Lo studente frugale

Contenere le spese sembra essere la parola d’ordine per tutti: privati cittadini, imprese e organizzazioni. Se fossi uno studente declinerei così la frugalità:

  • corsa alla laurea senza perdere tempo
  • selettività nello studio: più tempo su qualsiasi esame/corso appaia utile e/o interessante a scapito dei corsi ritenuti inutili/noiosi
  • scelta oculata dei siti web da seguire: limitazione dei segnalibri (preferiti) e uso di PageFlakes o iGoogle ( post Pagina web personale)
  • parsimonia nel software: meglio pochi programmi usati a fondo rispetto a un po’ di tutto
  • risparmio nei consumi (di telefono, abbigliamento, tempo libero, fumo, bevande, ecc.) per accumulare risorse da dedicare a progetti significativi (viaggi, hardware, autoformazione, sviluppo personale).

Naturalmente quanto ho appena scritto deriva solo dal desiderio di mettermi nei panni degli altri visto che il mio tempo da studente è trascorso da un pezzo. E riflette la mia ricerca di fare una didattica utile in questo periodo di crisi ( post La crisi all’università). Sarebbe comunque interessante capire meglio le diverse strategie che gli studenti adottano per fare fronte ad una crisi di imprevedibile durata e intensità. Tu cosa consigli di fare?

4 commenti

  1. mi illudo ancora oggi a pensare che il bagattino sia sempre in mano al consumatore o se preferite al cittadino/studente: siete voi che dovreste aprire bocca più spesso usando tutti gli strumenti che la società dell’informazione mette a disposizione (e-mail, blog, commenti, filmati, ecc.).

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