Contenere le spese sembra essere la parola d’ordine per tutti: privati cittadini, imprese e organizzazioni. Se fossi uno studente declinerei così la frugalità:
- corsa alla laurea senza perdere tempo
- selettività nello studio: più tempo su qualsiasi esame/corso appaia utile e/o interessante a scapito dei corsi ritenuti inutili/noiosi
- scelta oculata dei siti web da seguire: limitazione dei segnalibri (preferiti) e uso di PageFlakes o iGoogle (→ post Pagina web personale)
- parsimonia nel software: meglio pochi programmi usati a fondo rispetto a un po’ di tutto
- risparmio nei consumi (di telefono, abbigliamento, tempo libero, fumo, bevande, ecc.) per accumulare risorse da dedicare a progetti significativi (viaggi, hardware, autoformazione, sviluppo personale).
Naturalmente quanto ho appena scritto deriva solo dal desiderio di mettermi nei panni degli altri visto che il mio tempo da studente è trascorso da un pezzo. E riflette la mia ricerca di fare una didattica utile in questo periodo di crisi (→ post La crisi all’università). Sarebbe comunque interessante capire meglio le diverse strategie che gli studenti adottano per fare fronte ad una crisi di imprevedibile durata e intensità. Tu cosa consigli di fare?
mi illudo ancora oggi a pensare che il bagattino sia sempre in mano al consumatore o se preferite al cittadino/studente: siete voi che dovreste aprire bocca più spesso usando tutti gli strumenti che la società dell’informazione mette a disposizione (e-mail, blog, commenti, filmati, ecc.).