I tibetani rialzano la testa

dopo due decenni di occupazione cinese i tibetani sono scesi in piazza. Le foto stanno facendo il giro del mondo provocando un colossale danno di immagine alla Cina:

A Lasa e in giro per il Tibet ci sono turisti con fotocamere, videocamere e telefonini: vedrai che prima o poi le loro foto faranno il giro del mondo. Non basta la Cina a fermare l’informazione.

4 commenti

  1. Come mai i Tibetani alzano la testa adesso? Mah, chissà come mai gli italiani durante il fascismo hanno impiegato più di 20 anni ad alzare la testa. E le colonie di Francia, Regno Unito? I media si interessano ai monaci tibetani perché adesso c’è un movimento in atto. E il movimento in corso sfrutta l’occasione delle Olimpiadi per avere la visibilità che merita. I paesi occidentali hanno da tempo rinunciato alle loro colonie, prima o poi anche la Cina dovrà farlo. I paesi invasi e occupati prima o poi si ribellano e si riconquistano la libertà.

  2. per fortuna che c’è INTERNET!

    parlando di informazione nascosta/dimenticata: invito tutti a leggere il rapporto che MSF (medici senza frontiere) ha appena pubblicato riguardo alle crisi umanitarie dimenticate dai media..
    http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/comunicati_stampa.asp?id=1651

    mentre i ns Tg raccontano il gossip di veline e reality o squallidi racconti di cronaca nera, tante/troppe notizie decisamente più importanti vengono scartate. Motivo in più per cambiare fonte di informazione e lasciare spenta la Tv.

    Riguardo alla questione Cina/Tibet, la mia domanda è: Se non fossimo a pochi mesi dalle olimpiadi di Pechino e quindi se non ci fossero interessi economici/poltici così importanti attorno alla Cina, i media si sarebbero cmq interessati ai monaci tibetani? in fondo sono anni, decenni che i tibetani cercano di dar voce alle proprie ragioni; come mai solo adesso se ne parla??

  3. Anche su La Repubblica c’è un articolo dedicato alla rivolta dei tibetani corredato da un video, in cui si sente l’audio del collegamento con l’inviato (non spaventatevi per la pubblicità all’inizio del video che stava per farmi chiudere la finestra perché credevo di aver sbagliato a cliccare) e da alcunefoto.
    Ogni tanto anche i quotidiani italiani si danno da fare e sfruttano un po’ di tecnologia!

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