Herin è un villaggio di una ventina di case a 1350 m. Ci arrivi con una strada che sale fino a lì da Antey Saint André oppure a piedi seguendo il sentiero che per anni, anzi secoli, ha collegato Antey a La Magdeleine.

E’ un posto perfetto per riflettere. Lo so bene perché la prima volta che ci sono arrivato era la mattina che mi dovevo sposare e dovevo riflettere. Alloggiavo alla Maison Tissiére di Antey e quel 10 giugno 2006 faceva freschino ma c’era un sole splendido. Così mi sono infilato un paio di calzoni corti e ho seguito i segnavia che avevo intravisto il giorno prima. In una mezz’ora o poco più sono arrivato: il posto era deserto e abbandonato a parte tre o quattro case di sasso. Peccato!

Poi, negli anni seguenti qualcosa è cambiato: salendo a casa (La Magdeleine) sono passato tante, tante volte da Herin e ho visto che era arrivato qualcuno che stava sistemando una casa, poi un’altra. Che voglia, mi sono detto… Ma vedere quei segni di vita che ricominciava mi ha fatto piacere e ancora di più notare un giorno un’insegna “BnB Outdoor“.

Chi era il volonteroso che si stava dando così da fare a Herin? L’ho conosciuto un po’ di tempo dopo sciando sulle piste di Cervinia: Davide Merlo (“pallottola”), corridore di moto, maestro di sci, istruttore di snowboard e mountain bike. Con santa pazienza ha recuperato ruderi che sembravano destinati a crollare: chapeau!

L’attività sportiva di Davide ha fatto conoscere, ed apprezzare, Herin a tanti suoi clienti. E uno di loro, israeliano si è innamorato del posto al punto di decidere di investire tempo e denaro nel recupero di una casa. Poi, come spesso avviene tra gli stranieri, il passa parola tra amici e conoscenti ha portato ad Herin altri israeliani e tante case sono state recuperate. Un motivo per riflettere…
E altre case sono in corso di recupero, sempre ad opera di israeliani:
Fa riflettere davvero questa attività edilizia mentre i cantieri sono fermi in tanti altri paesi della val d’Aosta. Eh sì perché ad Herin non ci sono piste da sci, impianti di neve artificiale, tapis roulant e snow park, ristoranti, negozi… Non c’è niente. C’è solo un villaggio dove la cementificazione selvaggia degli anni 60 e 70 non è mai arrivata. C’è solo sole, silenzio, aria buona di montagna e alberi. Ci sono persone che, a quanto pare, apprezzano posti così: meditate gente, meditate!
Io ci sono stato x alcune estati fine anni ’90 con un gruppo di ragazzi di una comunità. Posto incantevole, di pace, silenzio tranquillità