Lanzarote, l’isola di César Manrique

Lanzarote è per noi l’ultima isola del giro ma la prima come preferenza, a pari merito con La Gomera. Come mai? I motivi sono diversi: spiagge fantastiche, villaggi candidi, distese di lava e palme lussureggianti, grande decoro e ordine, assenza di edifici monstre. Già ma gli ultimi due punti rimandano al titolo: César Manrique un poliedrico pittore originario dell’isola che qui ha lasciato un’impronta duratura salvandola dalla speculazione edilizia che altrove (Tenerife in primis) ha distrutto luoghi magnifici.

Sull’isola siamo arrivati con un ferry da Fuerteventura. Il porto di attracco si chiama Playa Blanca e ci è apparso meno brutto di tanti altri porti delle Canarie

La spiaggetta di Playa Blanca
La spiaggetta di Playa Blanca

Un lungomare molto turistico ma gradevole con negozi meno dozzinali del solito. E soprattutto edifici bassi. Toh, chissà come mai ci siamo domandati.

La casa che avevamo fissato si trova a Tinajo a una mezz’ora di macchina verso nord ovest
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Eravamo in anticipo e così, guardata la carta, abbiamo pensato di fare un salto a Papagayo, riserva naturale a una decina di km da Playa Blanca. Errore, in Spagna come altrove la dicitura “riserva” o “parco” è un potentissimo richiamo per i turisti che arrivano fitti come le mosche

Come vedi dalle foto non aveva senso scendere alle spiagge…
Ci siamo rimessi in viaggio alla volta di Tinajo in mezzo a magnifici paesaggi lunari
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La zona è un Parque Naturale di vulcani che i turisti visitano a dorso di cammello
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Le zone integre e tutelate rigorosamente (vietato camminare fuori dai sentieri) si alternano a aree coltivate
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Insomma, la prima impressione dell’isola è stata positiva anche grazie alla luce magnifica del tardo pomeriggio.

La mattina dopo siamo andati alla Playa di Famara. Il posto è semplicemente magnifico!

La spiaggia è lunga 7 o 8 km, priva di chioschi, lettini e ombrelloni e affollata di decine e decine di giovani che fanno o tentano di fare surf.
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Il posto alla mattina sarebbe bellissimo anche per correre vista la compattezza della sabbia. Se ti limiti a camminare hai tutto il tempo per ammirare i fantastici disegni lasciati dall’acqua tra un’onda e l’altra

Ma oltre a Famara ci sono tante altre belle spiagge, ad esempio a nord di Orzola un km di strada sterrata porta qui

Spiaggia a nord di Orzola
Spiaggia a nord di Orzola

Alla mattina c’è sempre qualcuno che fa surf ma i cartelli tutto intorno specificano che qui è vietato nuotare: “Playa muy peligrosa”.

Ti dicevo dei villaggi candidi e ordinati: proprio così, guarda queste foto di Teguise

Lanzarote è, come tutte le Canarie, un’isola vulcanica. Qui, meglio che altrove, sono stati capaci di valorizzare la lava e i crateri. Mi riferisco al Parco di Timanfaya: bello e organizzato davvero bene. Paghi 9€ a testa e puoi salire in auto al Mirador progettato dal solito benemerito Manrique. Lì degli addetti danno una dimostrazione del calore sottostante buttando dei cespugli in una forra profonda pochi metri. Nel Mirador cucinano grigliate e altro sfruttando il calore che sale dal basso. Poi se non ti interessa mangiare nel mega ristorante panoramico un bus ti aspetta per un tour di una mezz’ora. Bello il tutto e bravi davvero!

Nei giorni seguenti abbiamo capito come mai Lanzarote rimane un bel posto malgrado le folle di turisti. César Manrique ha trascorso qui più di 20 anni quando era ormai famoso e si è dedicato senza sosta a proteggere la sua isola natale dalla speculazione edilizia. Oltre a ciò l’ha anche arricchita di strutture e monumenti che oggi rappresentano dei veri e propri poli di attrazione, penso al Museo e Monumento del Campesino, al Mirador del Rio, e alle due magnifiche case da lui progettate e ora visitabili: la casa museo e la casa sede della fondazione Manrique

Le foto che vedi si riferiscono solo alla casa ora sede della Fondazione: nella casa museo non è permesso fare foto ma ti posso assicurare che merita davvero la visita, hai mai visto una toilette del genere?

Casa Museo César Manrique, i servizi...
Casa Museo César Manrique, i servizi…

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Così come merita davvero vedere il video che a vent’anni dalla scomparsa è stato realizzato su César Manrique dal regista Miguel Morales

TARO. Manrique’s echo

Magnifico personaggio per una magnifica isola!

2 commenti

  1. CARO CORDEF, LA VACANZA VOLGE AL TRAMONTO,
    MA I TRAMONTI SONO PREGNI DI EMOZIONI, SPESSO SACRE.
    COLORI E SOLLETICO NELL’ARIA CHE GIA’ MORDONO A NUDO L’ANIMA.
    ALLORA VIA, A CACCIA DI NUOVE AVVENTURE,
    VIA VERSO NUOVI COLORI.
    QUI I COLORI SONO PRETTAMENTE MERDIFERI, OGNI TONALITA’ DI GRIGIO E’ VIVA.
    ALLORA A PRESTO NE’ !!

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