Fuerteventura: sabbia e onde

Abbiamo trascorso 4 giorni nella zona centrale dell’isola in una casa isolata a qualche km da Antigua. Terreno brullo, cactus e agavi tutto intorno alla casa: sembrava davvero di essere in Arizona.

Casa de Marcial, dintorni di Antigua
Casa de Marcial, dintorni di Antigua
Devo dire che si dormiva davvero bene a parte qualche rara zanzara.

Il difetto però era la distanza dalle spiagge migliori con conseguenti lunghi spostamenti quotidiani.

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Eh sì perché da Antigua le spiagge belle sono quelle di Costa Calma e della lunga Playa de Sotovento. Sabbia gialla che arriva dal Sahara, trasportata dal vento.

Su quel lato dell’isola i paesi sono un mix di cementificazione scatenata stile Tenerife oppure posti un po’ delabré come questo Taralajeio

Playa de Taralajejo, la passeggiata
Playa de Taralajejo, la passeggiata

Playa de Taralajejo
Playa de Taralajejo

Se cerchi natura incontaminata la Punta di Jandia è il posto giusto. Ci arrivi con una ventina di km di strada sterrata e lì le spiagge, piccole sono davvero deserte

Punta de Jandia: spiaggetta
Punta de Jandia: spiaggetta

Il paesino che c’è poco prima del faro è tutt’altro che esaltante. Sarebbe uno spazio naturale protetto ma le roulotte ricordano un campo Rom

Punta de Jandia, Puerto de la Cruz e i caravan fissi
Punta de Jandia, Puerto de la Cruz e i caravan fissi

Dalla Punta de Jandia puoi continuare ancora ieri qualche km su strada ancor più sterrata della precedente

Punta de Jandia, verso El Cotillo
Punta de Jandia, verso El Cotillo

Arriva a El Cotillo dove ti aspetteresti di trovare un faro ma c’è solo una specie di casetta e un bel cartello che ti intima di non raccattare una particolare tellina o patella in fase di estinzione: se lo fai e ti beccano la multa minima è di 200.000€, così dice
Punta de Jandia: occhio a non toccare la patella sbagliata!
Punta de Jandia: occhio a non toccare la patella sbagliata!

Dal cartello ti puoi fare un’idea della costa più selvaggia di Fuerteventura: Cofete, dove non c’è assolutamente nulla a parte qualche casa in un microvillaggio e una villa dal passato misterioso (cerca su Google “villa Winter Cofete”).

Punta de Jandia, da El Cotillo in direzione di Cofete
Punta de Jandia, da El Cotillo in direzione di Cofete

Ma se preferisci zone un po’ meno selvagge basta risalire la costa ovest

scendendo alla Cueva de Ajuy
scendendo alla Cueva de Ajuy

Playa del Viejo Rey
Playa del Viejo Rey

Playa de la Pared
Playa de la Pared

Anche lì belle spiagge ma con mare decisamente più mosso che a est e grandi cartelli che dissuadono dal nuotare. In compenso un gran affollamento di surfisti.
Tante, tante classi di surf
Tante, tante classi di surf

Al centro dell’isola una delle attrazioni è l’antica capitale Betancuria, in realtà nient’altro che un gradevole paesino

una gita che comunque fa da toccasana per le folle di turisti che devono far riposare il fondoschiena grigliato dal sole. E poi lì possono comprare (come in un’altra decina di posti) un po’ di cosmetici bio a base di Aloe prodotti da una società messa in piedi dal solito italiano sveglio e intraprendente.

L’isola è lunga un centinaio di km e quindi se vuoi evitare di passare troppo tempo seduto in auto è bene trasferirsi a nord per vedere le altre zone. E così abbiamo fatto. La ricerca su TripAdvisor e AirBnb non aveva evidenziato posti interessanti e non so per quale valutazione avevo prenotato quattro notti in un Villaggio Pierres et Vacances a una quindicina di km da Corralejo e le sue dune. Errore. Il villaggio è un insieme di villette nel nulla con una clientela di famiglie con bambini. Cena e colazione a buffet con un rumore da mensa aziendale e tantissima “roba” di qualità dozzinale. Carino l’interno delle villette ma quando esci viene la depressione. Wi-Fi solo nella hall ma se ti piace la TV qui sei a posto: un bel TV da 30″ con canali di francesi, soagnoli, tedeschi, inglesi e italiani!

Il villaggio di cui sopra è a pochi km da un paesino discreto, El Cotillo

Ma il centro maggiore è Corralejo, un altro ammasso di alberghi, negozi, residence che ti risparmio. In compenso pochi minuti di auto ti allontanano da quell’orrore e ti portano alle Dune: 12 km di dune di sabbia portata dal vento davvero notevoli.

Se ti stufi delle dune e ti manca un po’ il Messico puoi raggiungere Oliva e la sua Casa de Coronel, l’atmosfera è garantita.

La Casa de Coronel  a Oliva
La Casa de Coronel a Oliva

Poi, dopo la visita, puoi sempre ritornare alle dune alla ricerca di immagini improbabili come questa
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E domandarti, “cosa staranno pensando i gabbiani che guardano la donnina del selfie”?

Un commento

  1. La silfide osservata dai gabbiani sembra più un centurione etrusco
    e gli uccelli pensano a quanto cibo a disposizione per i momenti difficili.
    Ma quando tornate !?
    Qui il tempo è divino !
    Oggi c’è una nebbia bella fitta e mi sa che non si alzerà per tutto il giorno.
    Sembra di essere nelle paludi di Mordok.
    Bei posti, soprattutto la zona delle dune. Peccato la scarsa possibilità di fare i bagni in mare.
    L’oceano non scherza, pare tutto tranquillo e poi ti ritrovi a un chilometro da riva.
    Ci porterei qualcuno !!
    Il cane cresce, scagazza come un vitello e ha già imparato a dire “Corrado pensione”.
    E’ molto intelligente, capisce tutto, ma fa quello che vuole.
    C’è già l’inversione termica, a 500 metri sei ben coperto e a 1500 in maglietta.
    La neve venuta la settimana passata se ne è già andata in mona, almeno in Lombardia,
    domenica dovrebbe arrivare qualcosa di buono, ma non è certo…
    Ora scendo a pisciare il cane !!!!
    Un abbraccio ai due vacanzieri !

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