Monemvasia significa in greco “un solo accesso” e in effetti è proprio così. In “città” si entra, a piedi, da una sola porta dopo aver lasciato l’auto sulla strada che collega l’isola alla terraferma.

Da lontano si ha davvero l’impressione di un’isola:

Turchi e veneziani, qui come altrove in Grecia, si sono succeduti tra il 1400 e il 1800 lasciando la loro impronta. L’isola, chiamiamola così anche se dal 1971 è collegata da una strada alla terraferma, era destinata all’abbandono se non ci fosse stata una “valorizzazione” turistica.
Già ma come mai è stata “valorizzata”? Penso che una buona ragione, se non la principale, sia stata l’impossibilità di farci entrare autoveicoli di alcun genere. A milioni di persone abituate a passare buona parte dell’esistenza rinchiuse in scatole di latta e a usare le ruote invece dei piedi per andare al bar sembra incredibile che ci sia un posto dove le macchine non possono proprio entrare. Eh sì perché passata la porta di ingresso c’è una curva a 90 gradi dove non girerebbe neppure una Smart…
Non la faccio lunga, se vuoi saperne di più sulla sua storia ti rimando alla pagina di Wikipedia inglese (l’italiana è molto scarna). Oggi il luogo è una meta molto apprezzata e la sua fama ha fatto da volano allo sviluppo della città nuova sulla terraferma, brutta ma piena di taverne, caffè e alloggi per turisti.
Passata la porta, si entra nella strada principale dove si susseguono caffè, negozietti e ristoranti. Molta pacottiglia come dovunque ma anche locali gradevoli e, proprio all’inizio, la Malva Gallery, galleria d’arte di un pittore locale che con una tecnica “bizantina” e pazienza certosina realizza opere assai piacevoli.
Se ci fossero altre gallerie d’arte e negozi di altro genere l’impressione potrebbe essere simile a quella di Saint Paul de Vence… Ma qui, a parte la strada principale, non vedrai altrove negozi, solo diversi edifici ristrutturati e trasformati, discretamente, in alberghi e alloggi per turisti
Gli alloggi proposti sono attraenti anche se, a ben vedere, il gioco non vale la candela per più di una notte. O meglio i prezzi dei migliori 10 alberghi su TripAdvisor sono abbordabili ma tieni conto che dovrai mangiare fuori e, soprattutto, ti dovrai sobbarcare uno scomodo trasferimento dei bagagli dall’auto parcheggiata magari a un km di distanza. Vero è che potrai goderti la pace mattutina e serale quando i turisti se ne vanno via…
Ma se vuoi apprezzare il posto devi fare solo una cosa: arrivare presto. In questo modo trovi da parcheggiare vicino e non a casa del diavolo e poi, soprattutto, eviti di vedere turisti dappertutto. Qui nel video la piazza principale alle 9 di mattina:
Dopo aver girato un po’ per il paese vale assolutamente la pena di salire alla parte alta. Sono sufficienti dieci minuti per fare i 70-80 metri di dislivello su pietre lisce dall’uso e arrivare alla porta di ingresso alla Rocca:

Delle case esistenti un tempo rimangono solo le rovine ma è ancora in piedi una chiesa. E scendendo avrai il piacere di altre belle vedute:
Scendendo sulle pietre lisce avrai modo di vedere i primi turisti della mattina: c’è chi arranca con le solite infradito, magari in versione chic in cuoio, perfette per mettere poi giù il didietro in discesa…
Insomma il posto merita davvero. Ma ormai sono le undici e stanno arrivando file di turisti. Una sosta per un frullato e torniamo alla macchina lungo la fila interminabile di auto parcheggiate
Già, ma perché non fanno pagare il parcheggio? Non è la prima volta che c’è lo domandiamo in Grecia… Stranezze di un paese che malgrado la disastrosa situazione economica rimane incapace di far fruttare le sue risorse e di creare posti di lavoro.
Ma il posto rimane comunque magnifico:
Cosa dire !? Tutto molto bello e la lunga vacanza riserverà ancora qualche chicca.
Il Peloponneso è magnifico e in parte ancora selvaggio, l’interno poi è ricco di piccoli luoghi tutti da scoprire.
Noi da 4 giorni siamo in quel di San Cassiano. Fare una gita non è facile, in quanto la mattina è passabile,
alle ore 12 si copre e alle 14 iniziano i fuochi d’artificio… Insomma ci dobbiamo giostrare col tempo porco !!!
Meno male che si beve, alla faccia dell’acqua piovana che rompe i maroni.
La temperatura è ottima, almeno quella, quindi la masarenza è un ricordo cittadino.
Il nostro piccolo hotel lo hanno rivisitato con una piccola spa, ma soprattutto con una magica cabina infrarossi,
ideale per i dolori agli ossi (ursus ladinicus).
Domani, forse forcella di Fontananegra in Tofane… chissà, speruma !
Un abbraccio, ne’