Astypalea, dove tornare è un piacere

in tre anni siamo passati da una trentina di isole, in alcune sappiamo che non torneremo più, in altre siamo tornati un paio di volte ma in una sola siamo tornati per tre volte di fila: Astypalea. E sì che, viaggiando in nave con l’auto al seguito, qui si arriva ad un’ora impossibile almeno per me: verso le 4 del mattino. Il rincoglionimento è quindi garantito all’arrivo e poi per tutta la giornata ma stavolta mi sono imposto di scaricare tutto dalla Jimny e di fare due foto.

Astypalea (dettaglio dalla carta Terrain)
Astypalea (dettaglio dalla carta Terrain)

Il piacere di tornare qui è anche per la sistemazione trovata l’anno scorso e replicata quest’anno: Aspro Mple. Bella posizione, ottimo Wi-Fi, appartamento comodissimo con grande cucina, servizio eccellente.

L'entrata di Aspro Mple
L’entrata di Aspro Mple

Alle 9 ero in piedi, troppo presto e fatta un po’ di spesa in paese ho preparato un micro brunch sul terrazzo prima di andare al mare. Niente da fare, il rintronamento era eccessivo e mi ha costretto a fare un pisolino di due ore. Per fortuna era la mia sera libera dalla cucina e siamo andati da Barbarossa, una taverna qui sotto decisamente sopra la media.

Non uso il termine “ristorante” perché in Grecia ce ne sono davvero pochi che meritino questo nome. Uno è “la cucina di Daniele” (lo chef è Daniele Chiantini) a Mykonos, un posto che da solo ci ha fatto tornare a Mykonos due volte (se ti incuriosisce dai un’occhiata alle recensioni e alle foto su TripAdvisor).

Ma, a parte rare esperienze fortunate, in Grecia veniamo per il clima e la luce, meravigliosi:

La chora di Astypalea al tramonto
La chora di Astypalea al tramonto

Il giorno dopo lo sballo della notte in semi bianco era smaltito e la colazione è stata da cristiani:

colazione al sole
colazione al sole

Yoghourt con ciliegie, banana e miele di timo, torcetti al sesamo di Karpathos, caffè Nespresso. E poi vuoi mettere una mise en table umana con le tovagliette di Brandina e le porcellane Twist di Villeroy Boch? Vantaggi del viaggiare con la macchinina e l’attrezzatura da cucina… Troppa estetica? Suvvia siamo in Grecia!

Poi al mare a Tzanakia, due spiaggette di ciottoli che si raggiungono a piedi con un sentiero scosceso.Bel posto vicino al paese ma sempre poco affollato visto che non c’è la taverna, c’è da camminare e non c’è la sabbia. Ma qui almeno posso divertirmi con i sassi:

sassi di Tzanakia
sassi di Tzanakia

Il tramonto

Il giorno dopo, domenica, non c’era una bava di vento e saggiamente Bianca mi ha fatto prendere la tenda per andare a Plakes, una bella spiaggia sotto l’aeroporto. Per arrivarci si passa dall’istmo e si hanno belle vedute di Hora:

Si lascia l’auto e si cammina per un quarto d’ora in mezzo ai cespugli di timo:

dalla strada Plakes non si vede
dalla strada Plakes non si vede

A qualcuno Plakes risulta poco attraente perché è sotto l’aeroporto, vero ma qui arriva e parte solo un aereo al giorno e si tratta di piccoli bimotori dell’Olympic non certo jet da 200 persone:

 

per fortuna qui arrivano solo bimotori
per fortuna qui arrivano solo bimotori

Era presto e non c’era nessuno. Acqua magnifica, ancora fresca ma senza un’increspatura:

mare mosso a Plakes...
mare mosso a Plakes…

Ma il sole picchiava e quindi abbiamo piantato la tenda. Tutte le volte che la usiamo la apprezziamo: parlo della fantastica Hubba Hubba di MSR una bellissima tendina da 3 stagioni di cui usiamo al mare il telo esterno:

La tenda Hubba Hubba di MSR
C’è un sole che spacca i sassi…

Come vedi la spiaggia è di ciottoli, perfetta per potermi dedicare a qualcosa di alternativo ai soliti cordini. A Naxos ho infatti trovato uno stock di pennarelli Posca. Qui i sassi sono piccolini e quindi mi sono adattato:

sassi a Plakes
sassi a Plakes

Sì lo so, il calamaro è infantile ma lo sono anch’io.

 

 

 

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