Su TripAdvisor avevo già visto le recensioni entusiastiche della gita in barca all’Isola di Saria: devo dire che erano perfettamente azzeccate! Se capitate a Karpathos non perdete questa opportunità e se vi è già capitato di scendere le Gole di Samaria a Creta l’esperienza che farete qui sarà davvero un’altra cosa rispetto a quella gita da 1000 persone al giorno.
A Diafani due barche (Manolis e Nikos) propongono gite all’isola di Saria. Sono barche piccole, da una decina di persone l’una ben diverse dai classici barconi da 100 turisti a botta, quindi se capitate qui nei mesi di luglio e agosto vale forse la pena prenotare oppure arrivare a Diafani in anticipo sull’orario di partenza (le 10). Se invece partite da Pigadia tenete conto che il tragitto dura di più, la barca anzi le barche sono decisamente più grandi e a Saria resterete molto meno tempo.

Noi siamo saliti sulla Manolis di Giorgos Protopapas: bravo, simpatico e appassionato. Sono 26 anni che porta in giro gente con la barca ma gli piace come la prima volta.
Durante il percorso Giorgos porta la barca all’interno di una magnifica grotta, oggi però c’è un po’ di onda quindi niente sosta per il primo bagno mattutino. In un’oretta di navigazione si arriva all’isola di Saria, più precisamente alla piccola baia di Almyros:

Sbarchiamo lì per fare la traversata dell’isola a piedi. In giro non c’è anima viva solo noi due e una coppia di tedeschi di mezza età con figlio adolescente. E sì che un tempo qui vivevano 3000 persone… Si sale seguendo i bolli rossi sulle pietre in mezzo a uliveti e cespugli spinosi:

Per essere il primo di giugno fa caldo, molto caldo. Per fortuna il dislivello è poco: 200 metri poi si scende di una cinquantina prima di iniziare una risalita di un centinaio di metri.
Prima dell’ultima salicina c’è un piacevole tratto con pini e un po’ d’ombra

Il posto è davvero bello, specie in questa ultima parte di salita su una antica mulattiera. Altro pezzo in semi piano alla base dell’antico villaggio di Nisyros e poi si entra nella gola che scende verso il mare. Caverne un po’ dappertutto sui fianchi della montagna e silenzio totale. Magnifico!
Ormai sono quasi passate tre ore da quando siamo sbarcati e anche se il dislivello complessivo è scarso (forse 400 metri) il caldo e il camminare su fondo sassoso sconnesso rendono il percorso abbastanza faticoso. La vista di Palatia in lontananza fa quindi molto piacere e ancora più quando arriviamo alla spiaggetta:


Bellissimo posto con acqua turchese
Giorgio offre di accompagnarci in un giro a nuoto nelle grotte che si aprono sul lato sinistro. Niente foto causa assenza di macchina impermeabile ma posso assicurare che quella nuotata è fantastica, si entra da una parte e si esce da un altro lato. E per essere il primo giugno la temperatura dell’acqua è ottima, certo più calda che in Valgrande dove ho fatto bagni per anni in acque fredde come il vino bianco a cena.
Poi Giorgios chiama a raccolta anche gli altri due italiani passeggeri e dedica un quarto d’ora a “some information about Saria“: interessante davvero, non te ne faccio un riassunto per non toglierti il piacere di ascoltare il racconto di Giorgios ma qualche informazione la trovi su questo sito insieme a belle foto delle grotte cui ho accennato. Su internet e Wikipedia non trovi molto di più e ascoltare Giorgios è meglio che stare davanti ad uno schermo.
Poi si risale sulla barca e si raggiunge la spiaggia di Alimounda all’estremità nord dell’isola. Qui Giorgios si dedica alla raccolta della plastica portata dalle correnti: davvero tanto di cappello! Ultimo bagno e una fetta di melone prima di ripartire per un giro tra faraglioni magnifici. In mare nessuno a parte un gommone con due sub e una barca da pesca.
Alle 17 o giù di lì inizia il ritorno: un bicchiere di ouzo in navigazione mentre il sole è sceso dietro la montagna e l’ombra scende sul mare. Splendido!
Per riassumere: la giornata a Saria con relativa passeggiata merita da sola il viaggio a Karpathos ed è la degna conclusione di due settimane trascorse in questa bellissima isola.