Dopo Anafi l’arrivo a Karpathos non è stato dei migliori. Il viaggio in ferry dura un’eternità visto che prima si passa da Creta con due attracchi (Heraklion e Sitia) e c’è quindi tutto il tempo per accumulare un bel ritardo di 3 ore buone. E il viaggio diventa quindi di 17 ore… Quando poi si sbarca (Pigadhia) la vista della sfilza di taverne affollate di pensionati da tutto il nord Europa con i loro cappuccini alternati a birre mi ha fatto girare gli zebedei. A questo aggiungiamo una segnaletica stradale non proprio Svizzera e così siamo arrivati a Kyra Panaghia poco prima delle 23 cotti come due cernie al forno.
L’appartamentino però è un gioiellino, minuscolo ma figo e con due letti queen size da sballo:
Il bagno non te lo mostro ma è in assoluto il più carino visto sinora in Grecia. La casina ha poi il suo punto forte nel patio esterno:
Villa Stamatina è la dependance di una casa di vacanza qui a Kyra Panaghia. Era nata qualche anno fa come soluzione per una coppia di locali. Lui, Manolis, è ingegnere civile e la ristrutturazione è lontana anni luce dai soliti monolocali greci. Messa su Airbnb la casina sta riscuotendo un meritato successo.
Duecento metri sotto la casa c’è la spiaggia di Kyra Panaghia:

Adesso la stagione è agli inizi e la spiaggetta è piacevolmente deserta ma la presenza di due file di lettini e ombrelloni la escludono dalla nostra wish list. Anche se, diciamolo, il posticino è comunque bello e assai rilassante:
Diversa la sensazione del primo incontro con Pigadhia che assomiglia ad un paese del sud o della Turchia:
Qui i geometri greci si sono scatenati e l’assenza di piano regolatore ha prodotto una cementificazione dissennata. Il gioco sembra però finito e tanti sono rimasti con il cerino in mano come testimoniano i tanti scheletri e gli innumerevoli cartelli di Vendesi. Tra le poche costruzioni decenti questa che, udite udite, è opera degli italiani durante il periodo di occupazione del Dodecanneso (dal 1912 all’8 settembre 1943):
In compenso i paesini dell’interno hanno un’aria più umana. Qui sotto tre foto di Aperi
L’isola, a questa prima visita odierna, ci stupisce in positivo per il verde e gli alberi:
Ma rimaniamo anche di sasso a vedere tutti questi turisti sulle auto a noleggio con i finestrini ben chiusi… Così come a sentire i camerieri delle taverne di Pigadia che fanno i butta dentro: “Hello, Guten tag, bonjour, buongiorno!”. Mah, hanno beccato quelli sbagliati: per stasera ho già preparato due versioni di salsa al prezzemolo, fagiolini, crostini con feta, olive di Kalamata e capperi…
Cio camminatori !
Karpathos, certo nn è la bella Anafi, eppure troverete cose altrettanto genuine.
Gli anziani sono sempre andati a svernare a Creta e a Rodi, molti ci sono restati…ih…iihhh…. Incastrata fra le due isole maggiori, probabilmente è diventata troppo facile da raggiungere, ma un’altra perla appena più a ovest, merita di essere visitata.
Trattasi di cassos ! Venti anni fa era selvaggissima, poca gente anche in estate.
Viene chiamata l’isola dei canguri perchè i suoi abitanti sono quasi tutti emigrati in Australia. Tornano ad agosto, quando l’isola si rianima. E’ uno SCOGLIONE in mezzo al mare tutto da girare a piedi. Ricordo nessuna possibilità di noleggio auto/scooter, difficoltà nel trovare un buco dove dormire. Grandi pietroni scuri e calette micro da cercare.
Beh, intanto godetevi Karpathos, evitate le umbrele che un tempo nn c’erano e fate i bravi coi vecchietti. Oggi qui il tempo è burrascoso, forte vento e sbalzi continui di temperatura.
Dovrò prendere cassa mutua !!!
Un abbraccio caro e a presto ne’
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