a Pugnochiuso! Non è lo slogan elettorale di Nichi Vendola per le prossime elezioni ma solo la constatazione cui siamo pervenuti ieri sera. La faccenda è semplice. Volendo visitare il Gargano (Puglia) abbiamo girato un po’ sul web e siamo approdati ad un B&B di Vieste. In realtà il B&B si è rivelato un albergo di una ventina di camere. L’evoluzione è presto spiegata: la famiglia di locali che possedeva un palazzo un pochino fatiscente nella città vecchia di Vieste si è resa conto che i lavori di manutenzione straordinaria non erano sostenibili senza mettere a reddito qualche locale. Detto fatto: ecco che qualche anno fa hanno aperto un B&B di 4 camere. Gli affari sono andati subito bene: Vieste è una vera e propria nassa per aragoste dove le aragoste sono le migliaia di turisti italiani e stranieri che arrivano lì ogni estate portati dalle correnti che da nord vanno verso sud. E così le camere solo lievitate.
Oggi la struttura ha quasi 20 camere e un ristorantino che mi ha fatto pensare “ma perché non faccio anch’io lo stesso?“. Cibi mediocri, mobili Ikea, camera con terrazzino con vista mare cui, purtroppo, possono accedere anche gli altri clienti così te li senti a notte fonda mentre starnazzano fuori dalla tua camera. Per 100 euro al giorno di B&B una bella fregatura. Per fortuna c’è Internet e grazie a lui/lei abbiamo trovato un’occasione nel resort che la Emma di Confindustria possiede a Pugnochiuso: 2 giorni a mezza pensione per due persone in un albergo 4 stelle a 236 €. L’assalto al buffet serale è degno del miglior Balzac ma si sa non bisogno mai pretendere troppo quando si paga troppo poco.
Poi da lì siamo finiti nel villaggio alternativo che sentivo pubblicizzato su Radio Popolare di Milano: costa come la soluzione Pugnochiuso, non si hanno crisi di coscienza. Si pensa solo a come fanno certe ciccione modello Botero ad arrampicarsi sulla scaletta verticale che, nei bungalows anni ’60 portano alla zona notte. Poi ci addormenta felici della propria fitness dimenticando che questa soddisfazione dipende solo dai gruppi di riferimento considerati.
La mattina dopo, mangiando l’ennesima brioscina surgelata, c’è tempo per riflettere sul rapporto qualità/prezzo di questa ultima esperienza e ci si sente fessi. Addio Scario, addio Vieste e arrivederci a Pugnochiuso!
Ah già, ultima considerazione: in tutte e tre le località l’atmosfera è di pre-chiusura. Ma come fanno a campare con 3 mesi scarsi di attività? Perché non mandano qualche amministratore locale in Corsica e poi in Alto Adige a copiare?
In questi anni ho visitato un po’ di Sud Italia che da piccola non avevo mai visto. In tutti i casi (Puglia, Calabria e Sicilia soprattutto, meno la Sardegna) ho trovato splendidi posti ma poco curati. Insomma, credo che gli albergatori e gli amministratori locali si adagino un po’ sugli allori: abbiamo un bel mare, facciamolo pagare e freghiamocene delle condizioni della spiaggia e dei servizi.
Quest’anno a Gallipoli ho trovato spiagge e strade sporche, servizi pressochè inesistenti, controlli delle forze dell’ordine nulli, nonostante i tanti ubriachi e gli automobilisti poco seri, prezzi esagerati per un servizio davvero misero. Peccato, perchè il mare è eccezionale.
Sono d’accordo con Luca. In riviera romagnola, sebbene il mare sia soltanto una pozza marrone, sono riusciti con l’accoglienza e la precisione dei servizi a creare un business molto più florido di quello che sarebbe stato altrimenti.
Ottimo post caro Cordef, ottimo post che condivido.
Nelle ultime frasi di chiusura fa polemica dicendo che “gli imprenditori turistici” del Sud dovrebbero imparare dal Trentino Alto Adige e io sono d’accordo con lei per tanti motivi.
Il motivo principale per cui sono d’accordo risiede nel fatto che il Sud camperebbe di rendita visto la bellezza dei posti, peccato solo che non ci siano strutture all’altezza e i prezzi non siano poi così convenienti ed ecco perché molti italiani se ne vanno in Croazia o in Grecia.
Vorrei citare anche la Riviera adriatica come esempio perché con delle pozze sono riusciti a costruire un impero economico soprattutto grazie all’abilità e all’accolienza che gli albergatori riescono a dare ai milioni di turisti che vengono ogni estate. Se a Rimini ci fosse il mare che hanno in Puglia…