I cibi di strada non sono certo una novità per noi italiani: quelli che vendono panini con la porchetta ci sono da sempre e da sempre fanno ottimi affari (e se vuoi saperne di più c’è un blog che si chiama, appunto, → Cibi di strada). E’ probabile che fra non molto anche da noi il cibo da strada venduto da carrettini e furgoni diventerà sempre più multietnico. Questa almeno è la tendenza negli Usa come leggo (e vedo) su Food Truck Nation, un bell’articolo con video e slideshow (Katy McLaughlin, Wall Street Journal, 5.06.2009). Lo stesso articolo mette anche in evidenza l’utilizzo dei siti di social network e la crescente qualità dei cibi proposti.

Questo modo di vendere cibo ha successo: un paio di giorni fa leggevo Il porchettaio (Magazine del Corriere della Sera, 4.06.2009, p. 56-57) un servizio sui panini alla porchetta che un intraprendente terremotato abruzzese con tanto di laurea in legge continua a vendere con ottimi risultati “il camion del dottor Gianni dà da mangiare a 26 persone” tra famigliari e dipendenti. E mi viene in mente il camion verde di “Peccati di gola” che vedo tutti i sabati mattina al mercato di Antey e i venerdì a quello di Valtournenche: loro ci sono sempre e davanti alla loro vetrina viaggiante c’è sempre gente.
A questo punto un interrogativo: possibile che a nessuno sia venuto in mente che le tigelle con salame, prosciutto e pancetta sarebbero un fantastico cibo da strada? Chissà che la crisi non spinga qualche brillante laureato disoccupato a provare…
la tigella con gelato alla nutella (fa anche rima) sarebbe un successo sicuro. Se poi invece della Nutella si usasse un gelato al miele e crema di nocciole sarebbe ancora meglio >> https://cordef.wordpress.com/2008/06/29/dai-mulini-al-miele/ Domani ne parlo a Paolo e Monica: oggi, vista la giornata, avranno il loro da fare con il mitico gelato al miele che fanno e vendono a La Magdeleine. Un Reggiano che fosse capace di fare le tigelle potrebbe entrare in società con loro…