Copia e incolla

sembra la regola per alcuni studenti. Sono creature naïf ( definizione Dizionario Larousse): talmente poco abituate a ragionare e a leggere che non si rendono conto di quanto sia facile scoprirle. Come? Da tanti segnali diversi:

  • scrivono capoversi di una-due righe (ovvero non sanno neanche cosa sia un capoverso) e poi improvvisamente le “loro” pagine diventano di capoversi “normali” 5-6 righe o giù di lì
  • non sanno usare la punteggiatura (spazi, puntini di sospensione, 2-3 punti esclamativi) e poi di colpo finisco su una pagina in cui la punteggiatura è perfetta
  • usano espressioni e termini inusuali per un ventenne: “laddove”, “nondimeno”, ecc.
  • i più sciatti non si rendono neanche conto che hanno premuto due volte il tasto Ctrl+V e così il pezzo è stato incollato due volte
  • e via così.

E poi, suvvia, beccarli/e con le zampe sporche di marmellata è oggi più facile di un tempo: ho un sospetto? Faccio anch’io un “copia e incolla” della frase dubbia nella finestra di un qualsiasi motore di ricerca e zac: ecco qua che ti ho acchiappato/a furbetto/a!

Da inguaribile ottimista e ingenuo avevo pubblicato un post su questo blog pensando che servisse da deterrente ( post Tanto il prof non legge…). Non è servito: i fan del “copia e incolla” sono refrattari alla lettura: è per quel motivo che non sanno scrivere.

Scrivo questo post di domenica sera dopo aver perso tempo con due casi del genere. Però, che palle alla mia età perdere tempo e vita con questa gente…

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