La produttività degli esami

è bassa: ne avevo già parlato ( post del 28 luglio 2008) ma la faccenda non è cambiata e, temo, non cambierà nei prossimi anni. Molti studenti non vengono a lezione, leggono (studiare è un’altra cosa) quello che credono (in genere poco) e seguono le indicazioni di lavoro in modo approssimativo. Ciononostante vogliono fare un bell’esame da cui uscire gratificati e con un bel voto. Un po’ come certi pensionati vanno dal medico di famiglia per avere una bella visita al termine della quale sentire la rassicurante frase “lei è sano come un pesce!“.

Il risultato di questo modo sgangherato di procedere è un interminabile rosario di esami in cui il docente corregge infinite volte gli stessi errori su cui si era soffermato a lezione. Dirai: ma con il blog si è a posto, visto che gli errori da evitare vengono segnalati lì. Vero: a patto che gli interessati leggano i relativi post pubblicati sul blog il che avviene più raramente del dovuto. Quali post vale la pena leggere per aumentare un pochino la produttività degli esami? Questi:

Leggo sui quotidiani che, per ridurre il fenomeno delle assenze, la segreteria di alcune scuole invia un SMS sul cellulare del genitore avvisandolo dell’assenza della sua creatura. Idea! Perché non sviluppare un programmino con cui, in automatico, ogni errore individuato dal docente viene segnalato all’autore tramite un SMS a carico del destinatario?

4 commenti

  1. Non volevo essere acida e spocchiosa… Sono solo delusa dall’università nel suo insieme ma soprattutto perché neanche il sistema universitario, dopo quello scolastico, centra niente con la realtà lavorativa… Ho avuto la possibilità di fare qualsiasi tipo di lavoro e mi sono resa conto che chi non ti capisce o non ti ritiene un buon lavoratore, in genere, non è alla tua altezza, che la capacità di esprimersi dipende dall’ambiente e che gli ambienti peggiori sono quelli competitivi, che saranno anche stimolanti, ma richiedono uno spreco di energie unitile e dannoso e alla fine, quando hai primeggiato sugli altri, non ti senti migliore di prima… Al contrario, quando ti rendi conto dell’inutilità della competitività non ci rimani molto bene… Con retribuzione non mi riferivo soltanto a quella economica, ma anche al contesto ambientale favorevole: sono questi che più spesso favoriscono la produttività, e non la competitività, le umiliazioni (a volte addirittura gli insulti!) o la ricerca del riconoscimento, come invece insegna spesso la scuola, ma, mi sono dovuta amaramente rendere conto, anche l’università … Davvero, purtroppo, a parte un pezzo di carta che se si è fortunati o furbi, si riesce a far valere, penso che l’università non possa insegnare molto in termini educativi… Ovviamente il discorso è relativo… Che dici, sono troppo insofferente? ;)

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