insieme ai suoi tre compagni precipitando nella notte di sabato (17.01.2009) dal couloir de la Passerelle all’Aiguille du Midi. L’incidente mi ha colpito come un pugno nello stomaco: mi fa sempre impressione una morte in montagna di giorno (→ post Couloir Trappier) ma scomparire nel buio alla fine di una giornata drammatica e lunghissima è un incubo diventato realtà. Imprudenza, sfortuna, impreparazione? Non lo sapremo mai. So soltanto che Dario aveva la passione nel cuore unita a tanta pratica e a grande attenzione: così, almeno, vedo dal suo sito → Il bivacco di Dario.
Avevo seguito la storia di Dario e mi rincresce davvero molto apprendere che nn ce l’ha fatta. Anch’io sono amante della montagna ed ogni volta che sento una notizia simile mi si accapona la pelle…di notte poi dev’essere un vero incubo. 5 anni fa rimanemmo bloccati per quasi 4 ore in un canalone sulle Dolomiti, eravamo finiti in un tratto in piano e c’era più di 1,5 mt di fresca, arrivammo giù che il sole era quasi tramontato. E pensare che la ns. era stata un’avventura da ridere perchè eravamo a meno di 1 km dalle piste battute…davvero nn oso immaginare cosa voglia dire scomparire nel buio dopo una faticosa giornata.
Dal sito di Dario traspare la sua immensa passione per la montagna, le considerazioni sull’accaduto le lascio ai periti del caso…per capire cosa lo spingeva a fare quello che faceva basta leggere alcuni pezzi della sezione “poesie” del suo sito.