è il titolo di un servizio video a firma di Fabio Tonacci che ho visto poco fa sul sito di Repubblica. Si riferisce all’occupazione delle Facoltà di Lettere e di Scienze Politiche (Università di Roma La Sapienza) nella notte dal 21 al 22 ottobre 2008.

Interessante. Altri video? Guarda un po’ su YouTube → “proteste e università“. Scommetti che aumenteranno in fretta? Certo! Oggi, ad esempio, vedo questo video girato da Youreporter nella mia ex facoltà (Scienze Politiche di Milano) durante l’interruzione della lezione del prof. Giorgio Barba Navaretti (→scheda su LaVoce.info):

Toh, queste scene le ho già viste quando ero studente: allora, però, non c’erano le videocamere digitali. Allora come oggi non posso fare a meno di annusare aria di prevaricazione. Una sensazione sgradevole che vorrei evitare a qualsiasi costo. Mi tranquillizzo pensando che, per fortuna, non insegno più in quella facoltà.
La “riforma Gelmini” non è un provvedimento ma ne comprende diversi: dal voto in condotta, al ritorno al maestro unico nelle elementari, ecc.
Le misure che toccano l’università non fanno parte della “riforma Gelmini” ma del DL approvato il 5 agosto > https://cordef.wordpress.com/2008/08/04/morte-delluniversita/
Affermazioni del tipo “per un’università italiana che funziona […] ce ne sono almeno dieci che mangiano fondi pubblici e non producono” sono invero generiche e vanno sostenute da dati.
Per quanto riguarda la mancanza di asciugamani va da sé che non dipende dall’attuale governo ma è altrettanto probabile che se il finanziamento pubblico alle università calerà (come previsto oggi) l’anno prossimo mancherà anche la carta igienica.
Vorrei anche aggiungere che per un’università italiana che funziona come Unimore, ce ne sono almeno dieci che mangiano fondi pubblici e non producono.
Non c’è da tagliare a priori, c’è da tagliare in quegli atenei che spendono e non rendono. Strano ma vero, molti di essi al sud.
Sulla questione dei tagli andiamo con calma perchè la finanziaria non è quella del governo di centro destra ma quella del governo di centro sinistra, quindi se nella nostra università mancano alcune cose come la carta nei bagni o i pennarelli per scrivere, bhè non è colpa della Gelmini.
La memoria è un po’ appannata ma voglio ricordare che nel 2006 è finita la promozione un cappuccino per un pc, anche quella colpa di Berlusconi?
A me questa protesta non mi piace perchè è una protesta fatta per fare casino e voglio ribadire che non sono d’accordo con la riforma Gelmini, però c’è modo e modo di protestare e su questo concordo sia con Cordef che con Lara, usiamo i mezzi di comunicazione, usiamo la testa anzichè scendere in piazza a devastare tutto.