è il titolo di un grafico interattivo di Wall Street Journal: l’importanza di Internet, espressa da una molteplicità di indicatori, rende davvero complicato misurare il vantaggio/svantaggio di McCain rispetto a Obama. Una volta si guardavano solo i dati dei polls (intenzioni di voto e simili) e magari si dava uno sguardo a quanti quattrini un candidato raccattava. Adesso che c’è Facebook non vuoi tener conto di quanti mettono Barak o John tra i loro friends? E poi che dire dei blog e di YouTube? Non sono anche loro da tenere sotto la lente?

Un ennesimo caso di inflazione informativa? Sembra proprio di sì. Insieme al grafico, leggi l’articolo di Christopher Roads Web Data Offer New Slant on Traditional Horse Race. Quando hai finito rifletti sull’incredibile capacità della nostra società di moltiplicare attività virtuali (suona meglio di inutili) ma comunque in grado di produrre reddito per gli sciamannati che andranno a esercitarle.
Bon, adesso vado in Comune a depositare la mia domanda per 8 metri cubi di tronchi di larice da usare come legna da ardere. Dopo una vita da sociologo, formatore e compagnia bella incomincio a sentire il bisogno di qualcosa di concreto prima di diventare virtuale del tutto.