Occupazione by night

è il titolo di un servizio video a firma di Fabio Tonacci che ho visto poco fa sul sito di Repubblica. Si riferisce all’occupazione delle Facoltà di Lettere e di Scienze Politiche (Università di Roma La Sapienza) nella notte dal 21 al 22 ottobre 2008.

Repubblica > 22.20.2008 > Occupazione by night (F. Tonacci)
Repubblica > 22.20.2008 > Occupazione by night (F. Tonacci)

Interessante. Altri video? Guarda un po’ su YouTube proteste e università. Scommetti che aumenteranno in fretta? Certo! Oggi, ad esempio, vedo questo video girato da Youreporter nella mia ex facoltà (Scienze Politiche di Milano) durante l’interruzione della lezione del prof. Giorgio Barba Navaretti (scheda su LaVoce.info):

Corriere della Sera > 23.10.2008 > Video di YouReporter
Corriere della Sera > 23.10.2008 > Video di YouReporter

Toh, queste scene le ho già viste quando ero studente: allora, però, non c’erano le videocamere digitali. Allora come oggi non posso fare a meno di annusare aria di prevaricazione. Una sensazione sgradevole che vorrei evitare a qualsiasi costo. Mi tranquillizzo pensando che, per fortuna, non insegno più in quella facoltà.

16 commenti

  1. Io approvo la protesta anche se, spesso e volentieri l’occupazione è solo un modo per fare casino e usare a modo proprio gli spazi universitari per una notte… Forse sarebbe meglio, anzi sicuramente, protestare con i mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione a costo zero, come i blog, un utile strumento di discussione e critica interattivo e diffuso… peccato che ai ragazzi (alla maggiorparte di essi) piaccia di più divertirsi con gli amici piuttosto che lavorare di testa: è il problema che mi sono trovata ad affrontare con le mie idee di collaborazione per un blog universitario (leggi qui)… Prima si protesta perchè i ragazzi non possono accedere alle esperienze altrui e cambiare qualcosa nella rigida burocrazia dell’ateneo (come abbiamo visto in molti commenti anche in questo blog) e poi quando è il momento di FARE, nessuno si fa avanti…perchè????

  2. Devo dire che mi trovo in difficoltà ad esprimere un parere sulle occupazioni. Il blocco del turnover previsto oggi per l’università (un nuovo assunto ogni 5 docenti che vanno in pensione) è parziale: io ho vissuto sulla mia pelle il blocco totale che mi ha lasciato fuori dalla porta nel 2003 e 2004. E’ servito a qualcosa? Non penso proprio che i soldi risparmiati sull’assunzione di un po’ di sfigati come il sottoscritto abbia cambiato granché. La faccenda delle fondazioni universitarie mi trova favorevole: avendo vissuto per tutta la mia vita il “modello italiano” vorrei passare al “modello americano”. Il taglio dei finanziamenti mi trova contrario: a Unimore non abbiamo più neanche la carta per asciugarci le mani in bagno. PC e software me li devo pagare di tasca mia…

    Se fossi uno studente cosa farei? Avendo vissuto attivamente il periodo delle agitazioni/lotte studentesche degli anni 70′ vorrei evitare una replica: quando ci penso ho solo la sensazione di aver buttato via un sacco di tempo. Ma questo si può dire di un sacco di cose.

    Come docente cosa penso di fare? Nessuna interruzione della didattica, please. Forme creative e comunicative di protesta. E soprattutto: ragionare e usare al meglio gli strumenti di comunicazione.

  3. Penso che ci sia modo e modo di protestare, quella di ieri a Milano è indecorosa.

    Non ricordo una protesta simile con il governo Prodi, eppure anche Mussi e Fioroni tagliarono sull’università o sbaglio?

    Io non vedo di buon occhio la riforma universitaria della Gelmini, però penso che non si possano fare tutte queste scenate, si deve mediare con il ministero. Se la mediazione salta è un altro discorso, ma partire subito con queste occupazioni, dal mio punto di vista è sbagliatissimo.

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