Azioni considerate “solide” (in Italia, Unicredit) che perdono il 20% in un giorno o due, banche di investimento, compagnie di assicurazioni e società varie che, sull’orlo del fallimento, vengono rilevate da qualcuno o nazionalizzate in fretta e furia: penso a Fannie Mae, Freddie Mac, Lehman Brothers, Morgan Stanley, Merrill Lynch, AIG, HBOS, Wachovia, ecc. Calo di consumi: non solo auto e seconde case ma anche spese sanitarie e alimentari, aumento della disoccupazione in tutti i principali paesi. La crisi non è uno spettro ma una realtà che si sviluppa giorno per giorno in modi e intensità impreviste.
Cosa fare all’università? Me lo domando senza nessuna pretesa di avere una risposta generale ma pensando solo al mio microcosmo fatto di corsi, esami, tesi e tesine, stage. Me lo domando pensando cosa mi aspetterei se fossi uno studente. Al momento non trovo altro che due cose da fare: trasmettere energia positiva e capacità utili.
- energia positiva: da ipercritico farò una gran fatica a cercare di esserlo di meno ma farò lo sforzo. Trasmettere energia positiva per me, vista anche la mia età, significa rimettere in circolo quella degli studenti: dare loro visibilità, riconoscere la bravura, cercare in tutti i modi di far emergere la creatività individuale nei diversi ambiti in cui questa si presenta in ciascuno. E se non ce n’è? Beh mostrando continuamente quella di altri più fortunati, farò almeno passare delle ore interessanti e, perché no, divertenti a tutti.
- capacità utili: le cose di cui mi occupo sono pratiche e concrete, nei limiti di ciò che si fa nel lavoro intellettuale. Saper cercare le informazioni, valutarne la qualità, gestirle, produrne di nuove, diffonderle in forma di e-book. Mi sono inventato questi contenuti concreti per due discipline che come Nuovi media e Editoria multimediale potevano essere un campo di dibattito teorico. Continuerò così, anche se i teorici mi guardano dall’alto in basso.
Consigli, suggerimenti per la didattica in un’università davanti alla maggiore crisi economica dell’età contemporanea?
Segnalo un articolo di Nature sulla situazione dei ricercatori in Italia
Cut-throat savings
a sua volta segnalato oggi dalla prof. Giovanna Cosenza nel suo blog.