o lasciar perdere? E’ una domanda che mi sono posto tante volte: ci sono colleghi che dicono “non sono mica la maestra!“. Vero: neppure io sono un maestro elementare. Ma ci sono tanti, troppi studenti che, a quanto pare, non hanno mai avuto un maestro/a elementare che leggesse e correggesse i loro errori. Questo andazzo è continuato anche nelle medie inferiori, poi alle superiori e infine all’università: certi errori ripetuti con pervicacia più volte (ad es. “un’altro”, “un altra”) mi fanno pensare che nessun adulto preposto all’insegnamento abbia mai letto i testi di quella persona.
Quindi mi sono adattato all’idea che correggere sia un male necessario e che gli errori vadano sanzionati. Come? Per ora posso solo togliere qualche punto da votazioni comunque inflazionate. In futuro mi piacerebbe che ogni refuso implicasse il versamento di 10 € in un fondo per l’acquisto occhiali (non da sole) dei docenti.
Le è mai capitato “falzo”? e “coefficenti”? Insegno matematica ma ho il vezzo di correggere anche l’italiano dei miei studenti.