I luoghi comuni della sinistra

“I luoghi comuni della sinistra «politicamente corretta» sono diffusi in modo leggero ma capillare. Per molti cittadini progressisti o illuminati se voti Forza Italia come minimo sei un affarista, un mafioso, o un abbindolato. Se voti Lega sei una persona rozza, egoista e intollerante. Se voti i post-fascisti non hai diritto di sedere al desco dei veri democratici. Se sei di sinistra e ti capita di comprare il Giornale ti guardano come se avessi acquistato un rotocalco pornografico (è successo a me).”

Così scrive Luca Ricolfi ( Sondaggi e “partiti maledetti” La Stampa 17.04.2008 ) per spiegare l’errore di previsione dei risultati elettorali: gli intervistati si sarebbero vergognati di confessare che avrebbero votato per il PDL.

BTW: ammesso e non concesso che la cosa ti interessi io, qui in VdA, ho votato per “Il Galletto” (che cos’è? Cerca sul web).

7 commenti

  1. In merito alla politica (di sinistra, si parla di PD infatti) e uso del Web 2.0 segnalo questo ricco e interessante articolo.
    <a href=”http://giovannacosenza.wordpress.com/2008/12/12/le-primarie-del-pd-a-bologna-e-sul-web/”Le primarie del PD a Bologna e sul Web
    Notare anche l’analisi dei blog dei candidati, secondo il metro dell’aggiornamento e del feedback.

  2. Ho letto l’articolo segnalato e mi sento di intervenire perchè quella sollevata da Ricolfi è una questione che mi ha sempre coinvolta in un qualche modo.

    Vivo in un piccolo paese della bassa padana di radicata tradizione comunista, dove alle ultime elezioni il solo PD ha avuto più del 70% dei consensi. Nonostante questo, non mi sono mai preoccupata di esprimere la mia preferenza di voto che non va propriamente in tale direzione.

    Ma non è tanto questo che è importante, quanto il fatto che, proprio per questa mia indole ad esprimere apertamente le mie idee, mi accorgo sempre più spesso che le persone che la pensano come me hanno paura di dirlo. Ora, io non so se sia desiderabilità sociale, vergogna o cosa. Quello che so è che quando io faccio capire o dico che sono un’elettrice di centrodestra, il mio interlocutore reagisce in due modi: o cerca di far valere le sue ragioni (anche un po’ insistentemente, ammettiamo)in quanto di ideale opposto; o trae come un sospiro di sollievo. In questo secondo caso se, ad esempio, si sta parlando di un tema scottante in termini generali, la persona rimane in bilico, non sa bene cosa dire. Poi appena io rendo palese cosa penso e secondo quale principio, il mio interlocutore improvvisamente si illumina e inizia a confrontarsi con me, cambiando letteralmente atteggiamento. Quasi a voler dire:”Allora non sono solo! Posso parlare!”

    Ovviamente sto un po’ enfatizzando, però avverto spesso un timore generale che dilaga tra gli elettori di centrodestra. Io l’ho sempre attribuita, nel mio piccolo, ad una paura di sentirsi un po’ ingenuamente esclusi rispetto ad un microcosmo come quello del mio paesino. Ma capisco che da un timore locale ad un senso di vergogna su scala nazionale, il passo è breve e, in questa direzione, l’articolo di Ricolfi mi ha dato la possibilità di trovare risposta ad alcuni miei interrogativi e di chiarire alcuni miei pensieri al riguardo. Credo lo girerò ad altri amici.

  3. Saluto Piero, che è intervenuto nel Blog, siamo compagni di corso e insieme condividiamo l’interesse alla politica essendo iscritti a due partiti politici!
    Io non voglio entrare in merito al bipartitismo destra-sinistra, io condivido la posizione giornalistica di Ricolfi quando parla di “desiderabilità sociale”, non c’è da nascondersi dietro un dito, tutti siamo consapevoli del fatto che i media (televisioni, giornali, internet)influenzano le scelte, basti pensare alla pubblicità, figuriamoci per la politica, dove una frase può cambiare esiti che erano dati per scontati.
    Concordo con Lara quando parla di potere dei mass media, ma c’è da dire che Berlusconi ha la televisioni, mentre i maggiori giornali italiani sono di sinistra, questo è sotto gli occhi di tutti no, quindi dal mio punto di vista i gli elettori sono al centro di un equilibrio mediatico.
    Per finire, si concordo con Piero quando parla della sinistra, questo è il frutto di una politica fatta per non far governare qualcuno, hanno sbagliato atteggiamento e hanno pagato ad alto prezzo queste scelte, che a un popolo democratico come il nostro, non sono piaciute

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