A distanza di qualche anno dalla laurea

come vedi la tua esperienza universitaria a Unimore nella facoltà di Comunicazione?

  • nel lavoro che fai oggi cosa usi di quello che hai imparato?
  • cosa avresti voluto imparare a Unimore (e non hai imparato)?
  • quale carenza di Unimore e/o della facoltà va assolutamente sistemata?
  • cosa proponi di realizzare ex novo?

Da sociologo, anni fa, cercavo di rispondere a queste domande con questionari. Adesso che ci sono i blog mi piacerebbe cercare di dare una risposta tramite i commenti di chi si è laureato. In concreto, chiedo ai laureati in Comunicazione di Unimore di inviare un commento. Se sei studente ma conosci qualcuno che è uscito da qui chiedigli di intervenire.

13 commenti

  1. Mi sono laureata in Comunicazione e Marketing e adesso frequento il corso di laurea specialistica in Nuovi Media e Comunicazione Multimediale.
    Ho portato avanti, quasi parallelamente, i miei studi universitari con il lavoro che svolgo ancora oggi. Collaboro con l’ufficio internet del Servizio Comunicazione, Relazioni Esterne e Marketing del Comune di Reggio. Mi occupo principalmente di web.

    Nel lavoro che fai oggi cosa usi di quello che hai imparato?
    Sicuramente si sono rivelati utilissimi gli esami orali e le presentazioni in classe. Mi hanno fatto acquisire un pò di sicurezza; parlare in pubblico mi ha sempre messo timore, adesso me la cavo molto meglio.
    Ci sono stati alcuni esami che più di altri mi hanno lasciato strumenti e nozioni utili per il mio lavoro; si tratta principalmente di esami con carattere pratico come Tecnica dell’intervista e del questionario, Gestione e programmazione di reti e siti e Dati e testi on-line.
    C’è un esame in particolare che racchiude nozioni e spunti spendibili sia nel lavoro ma anche nella vita: Strategie di comunicazione. Sconfina da quella che è il solito esame universitario.
    Tirando le somme i miei anni di studio mi hanno fatto acquisire capacità di organizzazione, di ricerca e tanta curiosità; l’università è/è stata per me come una piattaforma ricca di collegamenti ipertestuali, di punti di partenza utili per la ricerca di approfondimenti.

    Diciamo che di esami che non mi hanno lasciato nulla ce ne sono pochi, ma questa non è una vittoria, si presuppone che TUTTI gli esami ti debbano lasciare qualcosa.

    Cosa avresti voluto imparare a Unimore (e non hai imparato)?
    Avrei voluto che alla teoria fosse stata affiancata la pratica (in egual misura).
    E’ mancato anche un approfondito studio delle lingue, fondamentale per chi ricopre la figura professionale del “Comunicatore”.

    Quale carenza di Unimore e/o della facoltà va assolutamente sistemata?
    L’elevato numero di esami scritti, le trafile burocratiche, i “paradossi”(mi ritrovo a dover ridare un esame già dato in triennale!), i pochi laboratori pratici.

    Cosa proponi di realizzare ex novo?
    Cosa farò concretamente una volta laureata/o? A molti non è chiaro. Sarebbe utilissima l’introduzione di laboratori, corsi che simulino cosa fa concretamente un professionista del nostro settore. Oltre a studiare cosa è un piano di comunicazione sarebbe utile capire come si fa
    In più propongo un ufficio apposito che esamini cosa gli studenti propongono di realizzare ex novo :D

  2. Mi chiamo Ilaria, sono uscita da Unimore nel 2005 (stessa “classe” di Adele: Scienze della Comunicazione vecchio ordinamento, indirizzo mass media) e attualmente sono giornalista pubblicista. Lavoro per una casa editrice/società di comunicazione di Parma: facciamo periodici (vedi http://www.ilmese.it), redazione di siti web e ufficio stampa.

    1) Nel lavoro che fai oggi cosa usi di quello che hai imparato?
    L’approccio ai nuovi media soprattutto: i principi di Nielsen per la web usability, quelle tre nozioni su word che nessuno sa di non sapere (livelli, stili e simili…), i criteri per impostare una buona ricerca sul web. Aggiungo un’infarinatura generale su tanti temi diversi (sociologia, sociologia della comunicazione, storia politica, economia politica, scienze politiche, psicologia della comunicazione…), che però puntualmente devo rispolverare, riprendere, aggiornare, ristudiare. Potrei dire che Unimore è stata un’ottima fornitrice di metaconoscenza…insomma so dove andare a cercare quel che mi serve.

    2) cosa avresti voluto imparare a Unimore (e non hai imparato)?
    è mancato l’approfondimento specialistico, lo studio universitario propriamente detto. L’impressione è stata quella di navigare sempre in superficie, privilegiando l’ampiezza dell’area esplorata più che la profondità. Oltre ad essere una caratteristica insita al corso di Scienze della Comunicazione (quale tema più trasversale?),penso che la mancanza di approfondimento (e quindi anche l’occasione di fare ricerca) sia problema è dell’Università tutta…forse sarebbe bene ripensare la specialistica proponendo corsi a numero chiuso, laboratoriali, molto partecipati e con verifice/scambi continui. Non è per lecchinaggio, ma è ciò che abbiamo fatto nei corsi di Nuovi Media ed Editoria Multimediale.

    3) quale carenza di Unimore e/o della facoltà va assolutamente sistemata?
    Nel mio ultimo anno di univ spuntavano come funghi corsi in cui l’esame finale era un test a crocette. Per me assolutamente idioti…bisogna far fare, far parlare, far scrivere. per questo bisognerebbe, però, ridurre il numero dei “partecipanti” (vedi sopra)… secondo voi è una rinuncia giusta, realmente possibile? Ora come ora, comunque, Scienze della Comunicazione è spesso una specie di facoltà-barzelletta: dove tutti vanno quando non sanno cosa fare.

    4) cosa proponi di realizzare ex novo?
    Aumenterei le possibilità di fare stage in azienda, verificandone con molta puntualità e rigore la coerenza rispetto al corso di studi (niente fotocopie insomma); inglese certificato, come il Toefel; e poi, una volta ancora, meno ‘mandria’, meno gente, accessi chiusissimi ed esami laboratoriali.

    Ciao prof!

  3. 1)Nel lavoro che fai oggi cosa usi di quello che hai imparato?
    Molto poco. Gli unici corsi che mi hanno insegnato qualcosa di utile per il mondo del lavoro sono stati quelli più pratici (NM, EM, Musica e filimica industriale). Ho imparato molto invece frequentando un master allo IED (improntato su progetti settimanali e con insegnanti che sono professionisti nei vari campi della comunicazione).

    2)Cosa avresti voluto imparare a Unimore (e non hai imparato)?
    Finita la laurea triennale mi sono resa conto che non avevo poi tanto arricchito il mio “sapere”, e men che meno il mio “saper fare”… Quello che mi mancava è vedere messe in pratica tutte quelle nozioni teoriche valutate con quiz a crocette!!

    3)Quale carenza di Unimore e/o della facoltà va assolutamente sistemata?
    Sicuramente la mancanza di laboratori e tutte le trafile burocratiche e gli esami a crocette :)

    4)Cosa proponi di realizzare ex novo?
    Non saprei da che parte iniziare… Sicuramente il metodo di valutazione e aggiungerei corsi di inglese (almeno 2 all’anno se non corsi interamente tenuti in lingua), e modificherei le regole per gli stage, più che altro per tutelare gli studenti e non farli finire a fare le fotocopie…

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