Yale è un’università USA (privata) di altissimo livello (al 3° posto nella classifica delle università USA stilata da US News). Ne avevo già parlato a proposito del loro progetto Open Yale Courses (→ I video delle lezioni negli USA e altrove).
Dai un’occhiata al suo sito (→ www.yale.edu): rimarrai stupito dalla sua chiarezza. Guardati lo slideshow: belle foto che trasmettono bene l’atmosfera di quel campus. Leggi il factsheet: penserai “questi qui hanno dei bei numeri“. Toh guarda, hanno messo on-line anche le foto dell’arrivo delle matricole 2007: eh sì, le matricole arrivano tutte insieme e incominciano i corsi a inizio settembre.
Ah già: ma come mai non cerchiamo di copiare anche noi la struttura del sito, lo slideshow e il factsheet?
Pensando ai “bei numeri” che si leggono nel factsheet, mi sono incuriosita e ho voluto capire cosa rende così prestigiosa e così ambita Yale; così ricercando nel sito stesso dell’Università consultando anche cosa si dice di Yale in alcuni atenei italiani ecco il risultato:
Si ritiene che uno dei motivi di prestigio di questa università sia la possibilità per gli studenti del primo anno di vivere in residenze all’interno dell’Old Campus; in seguito, quando diventano membri di un college vi si trasferiscono. Questo sistema della residenza in college mira a garantire agli studenti, dal secondo anno in avanti, tutta l’assistenza allo studio, nonché i vantaggi dovuti al fatto di vivere in un gruppo relativamente piccolo inserito in un’università molto grande.
Ciascuno college è dotato di una sua biblioteca, di sale di ricreazione e studio, di locali per il vitto e l’alloggio. Ogni college ha un rettore (master) e un decano (dean) a dirigerlo, entrambi professori dell’università che vivono a loro volta al suo interno.
Gli studenti sono seguiti sia nello studio sia nelle attività ricreative, culturali e sportive
Altra importante caratteristica di Yale è lo Scholars of the House Program, un programma di studi individuale, che consente agli studenti meritevoli dell’ultimo anno di seguire i corsi a cui sono iscritti e nello stesso tempo di lavorare a progetti specifici sotto la supervisione dei professori.
Allora mi chiedo: la Bocconi si permette il lusso di produrre questo gioco per il telefonino, ma oltre questo lusso, ci sono delle possibilità simili a quelle che ho appena citato?
Ok, forse frequentare un’università di questo tipo per molti è altrettanto un lusso, ma se ci sono quei bei numeri è chiaro che per molti sono soldi che vale la pena spendere, al contrario di soldi magari spesi per progetti come quello citato da Valentina.
Io credo che non si possa comparare il sistema universitario italiano privato a quello americano, sono convinta che ci siano delle differenze che hanno radici molto più profonde, differenze che riescono a motivare studenti e professori con modalità che alla maggioranza delle università italiane rimangono ancora sconosciute.