chissà quanti studenti lo dicono, lo pensano e si comportano di conseguenza. Tesine e tesi piene di refusi e spesso scopiazzate: “tanto il prof non legge“. Già, il fatto è che io lavoro per passione e senza guardare l’orologio: quindi, quello che gli studenti scrivono lo leggo sempre. E siccome sono abbastanza abituato a leggere vedo subito quando il testo non è stato scritto da uno studente. Come faccio a capirlo? Vieni al corso di Dati e testi on-line e lo saprai.
Cosa succede quando trovo pezzi copiati?
- A) Mi demoralizzo.
- B) Smetto di leggere il resto.
- C) Gliela faccio pagare.
Come? Semplice: all’esame glielo dico in pubblico e lo/la faccio sentire una “M…a”. E poi? E poi, visto che siamo in Italia e che il buonismo impera, magari gli/le do anche un 18: a patto che non mi capiti più fra i piedi. Eh sì perchè nelle università di questo curioso paese è vietato dare insufficienze.
All’estero copiare si chiama “plagiarism“: cerca con un motore e vedrai come le università USA trattano quelli/quelle che copiano… Se l’etica in università è un argomento che ti sta a cuore cerca “academic dishonesty“.
PS: oggi è domenica e avrei voluto, come sempre, scrivere un post di montagna ma ieri mi è capitato un ennesimo caso di scopiazzatura.
Ed ecco invece cosa succede a chi copia:
In any of its forms, plagiarism cannot be tolerated in an academic community. It may constitute grounds for a failing grade, probation, suspension, or expulsion.
Ed ecco anche quale può essere la soluzione per evitarlo:
[…]plagiarism hurts everyone involved, including the other students in the course who don’t plagiarize. If you do this and get caught, you probably will get an “F” for the course and you may be expelled from school. This type of plagiarism can ruin your career and your life. The solution is to plan ahead, manage your time, and get help from the Writing Center if you don’t know what you are doing.
Sottolineo ancora il fatto che uno studente possa trovare suggerimenti e aiuto nelle sezioni appositamente dedicate all’argomento nei siti delle università americane!
(Fonte: http://www.calstatela.edu/centers/write_cn/plagiarism.htm California State University, Los Angeles)
Ho cercato “plagiarism” nei domini edu:
tra i risultati, mi ha interessato molto la sezione Writing Tutorial Service dell’INDIANA UNIVERSITY (http://www.indiana.edu/~wts/pamphlets.shtml)in cui si trovano dei pamphlets, sia in versione pdf che in versione html, ognuno dei quali dà delle dritte relativamente ad una specifica situazione di composizione/scrittura dei testi;
tra questi documenti, abbiamo quello dedicato al copiare che si intitola “Plagiarism: What It Is and How To Avoid It”: in esso ci sono esempi di cosa si intende per plagiarism, di come è possibile evitarlo e spiega anche cosa si intende per plagiarism nel web.
Mi preme sottolineare che molte università americane dedicano almeno una sezione del sito agli Instructional Support Services/Handouts per gli studenti.
Inoltre, la questione del copiare molto spesso viene anche affrontata nei sillabi, in cui gli insegnanti specificano quali siano i provvedimenti presi nei confronti di chi copia.
Coraggio prof, non si demoralizzi, il suo è un problema diffuso!
Un nostro prof delle superiori per individuare i copioni nei temi trascriveva alcune righe del testo in google per controllare se venivano da articoli e/o tesine.
In Italia purtroppo la filosofia del copia-incolla è molto diffusa; bisognerebbe rifiutare il testo copiato riportando la fonte e facendoglielo scrivere di nuovo. Non basta un copia-incolla per cavarsela ad un esame, qualunque materia ha la sua dignità ed importanza.
Vorrei concludere suggerendo un esercizio a professori e colleghi di studi; provate a redigere testi in Wikipedia ( http://it.wikipedia.org ).
L’argomento è libero, scegliete l’articolo che più vi pare (e se non c’è traducetelo dalla wikipedia britannica – http://en.wikipedia.org -); anche se non guadagnerete un euro a far tutto questo vi accorgerete che migliorerà il vostro stile di scrittura e a scrivere riassumendo e usando sinonimi.
Non sempre ciò che ci sembra bello va scartato per forza ma, per non copiare e mostrare un’elaborazione personale, un pò di pratica nell’estrapolare i concetti e plasmarli con un una nuova forma può servire. Wikipedia mi sembra un’ottima palestra gratuita.
Sempre per scrivere usando forme nuove vorrei consigliare il libro di un giornalista del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, con il suo “Italiano lezioni semiserie”; leggendo si possono evitare molti errori comuni senza annoiarsi, grazie ad una scrittura intuitiva e divertente.
Buon Anno a tutti, Marco