Si avvicinano le feste e giornali, radio e TV incominciano a parlare di incidenti stradali: “primi incidenti sulle strade delle vacanze“, “Sangue su esodo” ecc. Gli stessi titoli dell’anno scorso per qualcosa che si ripete ogni anno.
Già, ma quanti sono gli incidenti stradali? In questo caso, a differenza di quando si parla di disoccupati o di inflazione, i dati sono abbastanza certi visto che si parla di morti. Istat, nell’Annuario Statistico Italiano 2007 dice che i decessi dovuti a incidenti stradali (decessi verificatisi entro 30 giorni dall’incidente) sono stati 5.426 (cit. tav. 19.11). Tanti? Sì: vuol dire nel 2005, ogni giorno, in media 15 persone sono morte sulle strade. Ma la cifra non fa notizia: se ne parla a Pasqua, Ferragosto, Natale, Capodanno.
Aldilà dei morti quello che impressiona è il numero dei feriti: 314.000 nel 2005, ovvero ottocentosessanta feriti al giorno. Puoi fare qualcosa per contribuire a ridurre questa strage? Sì: non guidare se hai bevuto, se sei fatto/a, se sei stanco/a, se devi telefonare. E rispetta i limiti (velocità, distanze di sicurezza, stop, ecc.).
Tutte considerazioni giuste, però c’è da dire che comunque non è un compito facile cercare di bloccare queste stragi sulle strade.
Secondo me molte cose sono da combattere alla base del problema. Ora vi sembrerà uno stupido commento da ” femminista”, ma secondo me un modo per ridurre drasticamente gli incidenti sarebbe anche quello di non produrre automobili che non superino i 140 km/h.
Tanto i limiti sono quelli che sono. Allora perchè tutti hanno una macchina che arriva almeno a 160 Km/h o più?
Per quanto oggi siano evolute le macchine e ci permettano un’ ottima tenuta di strada, la velocità compromette sempre la guida.
Sono d’accordo con il commento di Marco Sb soprattutto quando fa riferimento ai Paesi nordici però c’è anche da fare una considerazione. A volte penso che ciò potrebbe spingere le persone a sentirsi giustificate nell’abuso dell’alcool. Ossia: oggi non ho la macchina, posso bere quanto voglio. E così fare ogni sera che non si deve guidare.
Però almeno si è fatto veramente qualcosa per limitare gli incidenti stradali.
Una buona soluzione mi è capitata di viverla in Spagna, dove i taxi sono economicissimi. Nessuno girava in macchina la notte (o per lo meno quasi). O in taxi o a piedi.
Un percorso di più di mezz’ora a piedi mi costava 2 euro di taxi. Figurati se poi prendevi il taxi con un amico, la spesa si dimezzava!!
Comunque per rendervi conto della situazione europea per quel che riguarda gli incidenti vi invito a consultare il sito dell’OECD Factbook 2007 – Economic, Environmental and Social Statistics. Guardate la parte che riguarda la Qualità di vita.
Condividendo quanto scritto sopra, vorrei aggiungere anche soluzioni alternative per evitare le purtroppo famose “stragi del sabato sera”:
– Prendi esempio dai Paesi nordici: il loro limite di tolleranza (come da noi nei primi 3 anni di patente) è 0, per cui non possono bere nulla però hanno organizzato delle “pool car”. Si va via con una macchina sola e guida chi è sobrio, così se gli altri bevono non devono mettersi obbligatoriamente al volante; soluzione facile e attuabile da qualunque compagnia d’amici.
– Iniziativa simile a quella descritta sopra è giunta anche in alcuni paeselli italiani: autobus di linea portano i ragazzi nelle maggiori discoteche della Riviera e li riportano indietro alle 3, 4 o 5 del mattino; così se hai qualche grado in più nel sangue dormi sul sedile e ti rilassi un pò.
– Il telefonino è la tua vita? Benissimo, ma quando sei alla guida forse è meglio adottare dei rimedi che lascino libere le mani (auricolari con fili o bluetooth, vivavoce): così puoi dire a tua madre che sei partito ma non togli le mani dal volante e dal cambio.
– Ti sta scendendo il sonno dopo una notte passata a ballare? Chiuditi in macchina con i tuoi amici e fatevi un sonnellino anche di mezz’oretta: guidare con la mente riposata è tutta un’altra cosa, sei molto più reattivo e vigile alla guida.
– I limiti: in Italia sono una cosa opinabile ma se ci sono un motivo ci sarà. Considera i tempi di frenata che aumentano in maniera esponenziale alla velocità e il rischio: se vai oltre i 100, indipendentemente dalla macchina, il controllo diminuisce e il minimo ostacolo può farti volare via come una trottola. Ne vale davvero la pena allora spingere il pedale?
Come conclusione vorrei parlare della guida sotto gli effetti dell’alcool e della sua pericolosità. Quando si beve si riduce il nostro campo visivo (non più 180 gradi ma si restringe sempre più) e viene alterata la nostra percezione (maggiore sicurezza, meno freni inibitori, alterazione delle proprie capacità, il che può andare bene con una ragazza ma non se guidi una Porsche o un Mercedes a tutto gas).
Il rischio, quindi, è non riuscire più a mettere in prospettiva gli ostacoli davanti a noi: ciò che è lontano s’avvicina e viceversa, si procede a tentoni (da qui la famosa guida a zig zag) e magari si va dritto quando c’è una curva o una quercia.
Il mio consiglio conclusivo? Bere moderatamente e far guidare un altro sobrio; se vuoi correre usa la Playstation, non la tua vita.