Ci siamo trasferiti in Valle d’Aosta nel 2006 dopo aver sempre vissuto a Milano. Da allora la nostra prima e unica casa è in un paesino di 108 abitanti a quasi 1700 metri (Comune di La Magdeleine). All’inizio gli amici e i parenti ci chiedevano se “andava bene”. Di sicuro pensavano che eravamo (e siamo) un po’ matti. A distanza di quasi 10 anni posso fare un bilancio e dire se vivere in valle d’Aosta “va bene”.
Il primo elemento da prendere in considerazione è, ovviamente, se ti piace la montagna. Non solo la montagna da cartolina con i prati fioriti di luglio o quella di febbraio con la neve e il cielo azzurro. Ma la montagna con tormenta e temperature di -20°. E poi quella della tarda primavera con chiazze di neve e prati marroncini o quella di novembre senza neve e senza verde. A me sì. Qualche volta dopo 5-6 giorni di pioggia e nebbia ho qualche perplessità ma poi penso a quando uscivo da casa e andavo in Piazza Tricolore a comprare il giornale e sono felice di essere qui. Là mi veniva da vomitare quando dovevo attraversare il flusso di macchine in viale Majno.

Ma la montagna non è un’esclusiva della Valle d’Aosta anche se la Valle d’Aosta è in montagna. Vediamo allora le specificità della Valle d’Aosta che possono giustificare il vivere qui piuttosto che in un’altra regione di montagna.
- Sciare. La stagione qui incomincia presto. Grazie ai ghiacciai di Zermatt a Cervinia si può sciare già a partire da metà ottobre. E grazie alla quota di Cervinia (2000 m.) si riesce a scendere fino in paese sino alla fine della stagione ai primi di maggio. Aggiungo che sciare qui costa poco: come residente uno skipass stagionale feriale (Natale, Pasqua, Carnevale e week-end sono off-limits) per tutta la regione, comprese Alagna, Zermatt e alcuni giorni anche a Verbier, costa meno di 500 €.
- Varietà. Nell’arco di un’ora di auto si possono raggiungere valli diverse: Val d’Ayas, Valle di Gressoney, Valle di Champorcher, Valle di Cogne, Valpelline, Valgrisenche, Valsavarenche, Val Ferret, Val Veny. Se ti piace la montagna è un bel plus avere così tante possibilità. In altri posti di montagna devi fare molta più strada per cambiare valle. Qualche nome? Macugnaga, Alagna, Livigno, Madesimo, ecc.
- Francia. In poco più di un’ora siamo in Francia (Chamonix) grazie al Tunnel del Monto Bianco: attenzione, se lo usi spesso compra 10 o 20 passaggi alla volta e spenderai una decina di € invece di 50. Chamonix offre ottime possibilità di shopping per l’attrezzatura di montagna e soprattutto è una cittadina vivace, bella in qualsiasi stagione. E a una decina di km arrivi a Sallanches dove trovi Vieux Campeur (articoli sportivi), Decathlon, e per gli alimentari Grand Frais (ottimo per carne, pesce, frutta, verdura, formaggi).
- Svizzera. A poco più di un’ora c’è la Svizzera (Martigny). Adesso il cambio non rende vantaggiosi gli acquisti ma in altri periodi la Svizzera era molto conveniente per fare benzina, comprare cioccolato, latticini, ecc. Ma lasciando perdere Martigny e per stare più vicino puoi sempre scendere con gli sci a Zermatt e andare a fare un po’ di spesa alla magnifica Coop del paese o alla Migros?
- Servizi. La Valle d’Aosta è una regione autonoma e come tale ha più risorse per abitante rispetto alle regioni ordinarie: nel 2014 la spesa pubblica per abitante è stata di 7.475 € contro i 2.265 della Lombardia (vedi articolo de Il Fatto Quotidiano). A più risorse corrispondono più servizi? Vivendo qui direi di sì: le strade sono tenute molto bene, l’assistenza sanitaria mi sembra ottima, se ho bisogno di un certificato non faccio coda in comune (siamo 108 abitanti), le biblioteche sono molto belle, i musei ben tenuti, i castelli ben restaurati e così via.
- Prezzi immobili. Dipende da dove si vuole stare. Le località piccole e secondarie hanno prezzi davvero bassi come puoi vedere facendo una ricerca su Immobiliare.it.
- Pochi consumi. In un posto piccolo le tentazioni consumistiche non sono certo quelle di una grande città. Certo, se fossimo a Livigno o a Cortina il discorso sarebbe diverso…
- Grandi città. Ma se proprio ti mancano le città tieni conto che puoi raggiungere Milano in due ore (di autobus con Arriva.it) e Torino in un’ora di auto.

Certo, ci sono anche aspetti negativi ma questi, forse, non sono esclusivi della Valle d’Aosta: i paesi mostrano i danni della cementificazione sciatta e eccessiva avvenuta durante gli anni 60 e 70. La fibra ottica è stata posata da alcuni anni ma non è ancora attiva per i privati, per fortuna ci sono operatori privati come Fastalp, Eolo, ecc. La cultura locale è molto localistica: siamo in Italia ma qui sei uno straniero. Quando mi sono trasferito sapevo che in Valle il francese era lingua ufficiale, in realtà non lo parla nessuno e mi sembra servire solo per giustificare l’indennità di bilinguismo ai dipendenti pubblici. Per integrarti dovresti parlare il Patois che peraltro varia da valle a valle… La politica locale non sembra avere grandi progetti e tanto meno una strategia chiara per lo sviluppo. La Valle è piccola e quindi manca sempre la “massa critica”: non oso pensare a chi vorrebbe fare un lavoro creativo e alle difficoltà che incontrerebbe ad avere qui scambi con i suoi omologhi… L’attaccamento alle “tradizioni” (penso all’artigianato) è quasi inquietante: più che la ricerca di novità prevale la ripetizione fine a se stessa. Ma, come dicevo, tutto ciò forse può valere per tante altre realtà di montagna se non, addirittura, per tutto il Bel Paese.

Conclusione: vieni qui solo se dove sei senti la mancanza della montagna.
Cosa c’entra? Nulla e tutto. Nulla perchè il mio era un commento all’articolo che parla della valle d’Aosta non di una località in particolare. Avrò sbagliato box e anzichè commentare l’articolo avrò risposto ad un altro commento. E ora che ci penso anche tutto, perchè la cementificazione è come un cancro: se non si agisce espressamente per fermarla prima o poi avviene anche nei posti che un giorno pensavamo remoti.
Cosa c’entra la zona limitrofa ad Aosta con il posto dove vivo io?
SI, ma… la zona limitrofa ad aosta è stata cementificata in modo scriteriato dal 2000 in poi. In particolare dall’introduzione dell’IMU. (seconde case = IMU = denari). Noi facciam parte di quelle famiglie che hanno il piede in due staffe, col lavoro a Milano e il cuore in valle. E in 40 anni devo dire che, purtroppo, questa zona della valle è davvero tanto peggiorata. Ha perso il fascino che aveva, sia paesaggistico che culturale. Lo so è un ragionamento da “turista” nostalgico e non da vero residente. Immagino che i veri residenti agognino la modernità. Resta il fatto che se prima aprendo la finestra vedevo verdi pascoli ora vedo un alveare di case a coprire una intera collina e ho smesso con le passeggiate, dato che la sensazione era di passeggiare in un anonima area suburbana lombarda. Non vedo e non sento più le mucchine.
Tristezza, grande tristezza. I valdostani “veri”, gli autoctoni non sanno a quello che hanno rinunciato e a cui continuano a rinunciare con questa continua cementificazione perchè è un processo graduale. Ma noi che nel lombardo lo abbiamo vissuto prima di loro lo sappiamo bene, ragazzo della via Gluck e tutto il resto…