Prima di parlare dei difetti di Facebook vediamo un po’ quali possono essere i suoi pregi. A me FB è servito per ricontattare persone che conoscevo tanti anni fa e che avevo perso di vista nei vari spostamenti di casa e lavoro. Ma anche per chi si sposta di meno FB può essere un’ottima soluzione per condividere con parenti foto e informazioni. Per nonni e nonne rappresenta quindi un modo gratuito e facile da usare per vedere/sapere cosa fanno nipoti e pronipoti. Non male anche per gli sposini che in questo modo, a costo zero, possono far arrivare a parenti, amici e invitati le foto del matrimonio e, perché no, quelle del viaggio di nozze. Già ma per tutti costoro occorre che venga creato un gruppo ad hoc, altrimenti tutti gli “amici” possono vedere tutto… E su questo piano, ovvero dell’appartenenza a gruppi diversi (che so, sci, bici, sub) è da sottolineare, come mi fa rilevare Paolo Ferrario in un commento, la comodità della chat di FB con cui posso contattare separatamente i membri dei miei diversi gruppi. Ma è anche vero che a questo scopo risponde bene assai Whatsapp.
Il successo globale di FB dipende però da un altro fattore assai semplice: identità sociale a basso costo e possibilità di ampliare la cerchia di amici/amiche virtuali che, chissà, potrebbero anche diventare reali. Devo dire che la cosa in sé mi lascia scettico ma ciò non toglie che possa attrarre un sacco di utenti. Insomma una sorta di discoteca pre-Internet in cui si vede un sacco di tipi/tipe coi quali scambiare due battute nel rumore di fondo, ma qui senza pagare alcun biglietto di ingresso a parte la cessione dei propri dati a mr. Zuckerberg.
Ma se avessi un’attività rivolta ad utenti in carne ed ossa (B2C ossia Business to Consumer) i pregi di FB sarebbero ovvi: si tratta di un’ottima soluzione per farmi conoscere, pubblicizzare i miei eventi e prodotti, fidelizzare i clienti/consumatori. Ottima soluzione quindi per chiunque fornisca e venda servizi e prodotti: ristoranti, negozi, bar, alberghi, rifugi, artigiani, piccoli produttori ecc. Ad esempio la nostra amica/artista Cristina Cancellara ne fa un ottimo uso per promuovere le sue opere, così come, a migliaia di km di distanza, nell’isola di Patmos (Grecia) usa attivamente FB la giovane coppia di Tourlou per le sue creazioni. FB sarebbe anche un ottimo strumento di marketing per piccole località che vogliano “farsi conoscere”. A patto però di “darsi da fare” e produrre contenuti con continuità. Il paesino in cui vivo, La Magdeleine, è sì su FB ma in maniera un po’ troppo sporadica… Ma se passo dall’altra parte delle Alpi e vado sulla pagina FB di La Grave, piccola ma prestigiosa stazione sciistica le cose non vanno meglio… Anche qui, infatti, i post sono poco frequenti. Tu dirai, “ma questi sono posti piccoli…”. Bene guarda un po’ cosa pubblica Cortina d’Ampezzo e poi confronta la sua pagina FB con quella di Telluride (bella stazione sciistica del Colorado)… Ci sono poi organizzazioni ed enti che con FB fanno pubbliche relazioni. Un nome? Beh guarda un po’ la pagina FB della CIA… Confrontala con quella di un’organizzazione nostrana che ben conosci e, spero, stimi: l’Arma dei Carabinieri. I like non sono molto diversi ma i contenuti e il livello di aggiornamento sì… Per il momento mi fermo qui…
condivido del tutto (d’altra parte tu sei un grande esperto: e io ho imparato da te a “fare i blog”) aggiungerei che la posta interna a FB (qualla dei messaggi) è estremamente rapida e consente con efficacia di associare più persone sullo stesso meddaggio