per diversi anni ho usato PowerPoint a più non posso: certo, evitavo le slide piene di testo e di dati, mi sforzavo di definire titoli sintetici di poche parole, usavo l’animazione e non leggevo mai quello che la slide presentava. Poi ho pensato che una soluzione ottimale poteva essere quella di testi didattici che incorporassero in ogni pagina una slide di riassunto. E’ così che ho messo in cantiere e scritto Testi e nuovi media di cui vedi qui sotto qualche pagina:
Ma questo approccio prevedeva la lettura da parte degli studenti. Problema complesso e di difficile soluzione in un’università incontrollata in entra chi vuole per fare ciò che vuole. Forse era meglio ripensare il modo di fare didattica. E in effetti, alla prova dei fatti l’approccio show ha funzionato meglio rendendo le slide superflue e spingendo in direzione di microcontenuti a livello di blog (questo, appunto).
Ciò non toglie che tu possa lavorare in contesti (scolastici o anche universitari) dove le slide mantengano una loro valenza e utilità. In tal caso ti segnalo l’articolo Point Counter Point: How to Use (and Avoid Misusing) PowerPoint: una guida per i docenti che vogliano far riflettere i propri studenti sugli usi e abusi di PowerPoint. L’articolo è una delle tante utilissime risorse didattiche che New York Times offre nel suo The Learning Network: un’altra occasione per vedere come i grandi quotidiani possano sviluppare progetti e utilità sociali.
Un esempio di belle slide? Questo!
Ho notato che il secondo link del mio commento non è funzionante; pertanto ne inserisco qui uno diverso: http://cominganarchy.com/wordpress/wp-content/uploads/2010/01/afghan_ppt.png
La settimana scorsa ho letto sul New York Times un articolo che ora ritrovo come link nell’articolo segnalato da Cordef in questo post.
Il titolo del pezzo è “We have met the enemy and he is Power Point”( http://www.nytimes.com/2010/04/27/world/27powerpoint.html ): una dura invettiva contro il programma di Microsoft.
In particolare, ci viene propinata un’immagine che dovrebbe rappresentare una strategia di guerra dell’esercito americano in Afghanistan, ma che ci ricorda piuttosto un “pentolone di spaghetti” (a “bowl of spaghetti”).
L’articolo dà voce a numerosi personaggi appartenenti all’US Army (generali, segretari della difesa, ecc…), i quali esprimono principalmente due lamentele:
1- le slides di Power Point sono eccessivamente caotiche e comportano un superlativo sforzo di comprensione (a tal proposito viene riportata una sarcastica battuta del generale McChrystal durante una presentazione: “Quando avremo capito la slide, avremo vinto la guerra”);
2- la creazione delle slides comporta un gravoso spreco di tempo che, di conseguenza, rende gli ufficiali meno produttivi.
Per quanto riguarda il primo punto, ritengo che non si colga il “core” del problema: Power Point è uno strumento e, come tale, è necessario saperlo utilizzare.
Se leggiamo un libro scadente, daremo la colpa alla penna, al programma di videoscrittura o all’autore?
Queste slides (vedi anche: http://www.internationalist.org/natoafghancoinstrategy0912.jpg) sono effettivamente tortuose, non solo dal punto di vista grafico, ma anche concettuale: esse mixano in una sola immagine tutti i fattori in gioco cosicchè il risultato è un indistinto impasto di forze politiche, economiche ed etniche.
Bisognerebbe quindi razionare tutti questi elementi dedicando a ciascuno di loro un’apposita diapositiva e, magari, creare un diagramma suntivo nella parte conclusiva.
Ma l’implicazione di questa molteplicità di elementi non genera solo difficoltà di comprensione, ma anche un’improduttiva genericità: condensare troppi concetti in una sola immagine, non lascia poi spazio per gli approfondimenti.
La seconda lamentela, quella sullo spreco di tempo, mi lascia ancora più perplessa: la soluzione sarebbe un discorso monolitico oppure un diagramma disegnato a mano?
Due obiezioni sorgono spontanee:
1-Il dicorso, soprattutto se è ai fini di una strategia militare necessita di un’immagine che funga da ancella alla parola;
2- perchè l’artefice di slides tanto confusionarie dovrebbe saper realizzare a mano un disegno più chiaro ed efficace?
Certo è che la lettura dell’articolo su usi e abusi di Power Point farebbe bene non solo agli studenti, ma anche agli ufficiali.
Vi segnalo e vi consiglio di cercare sulla rete cosa fa McKinsey (1 società di consulenza al mondo) con power point, le loro presentazioni hanno una grammatica interna incredibile e sono davvero molto efficaci