a dire il vero il titolo dell’articolo è How to Learn Something for Nothing (New York Times, 08.04.2010). Di cosa parla? Delle risorse (siti web) che sono disponibili sul web per imparare qualcosa senza spendere. Il termine spendere vale soprattutto per gli USA dove l’università costa un sacco di quattrini ma i siti indicati nell’articolo possono servire anche a casa nostra. Quali sono? Uno l’ho segnalato nel blog e l’abbiamo già visto a lezione: OpenCourseWare. Gli altri non te li dico così magari ti vai a leggere l’articolo invece di limitarti alle mie rimasticature e magari ti viene voglia anche di passare una mezz’oretta su An Open Mind (altro articolo interessante, sempre su NYT).
Commenti? Benvenuti se utili e informativi: no comment overload please!
Ah già: chissà cosa c’è nella categoria online education…
come già scritto a suo tempo > https://cordef.wordpress.com/2007/12/01/e-learning-alluniversita-di-napoli/ Federica non è paragonabile a Dolly (lo dice il nome stesso…) ma casomai ai corsi FAD di Unimore.
Per quanto riguarda le università italiane, ho trovato il bellissimo portale di e-learning “Federica” creato dalla Federico II di Napoli: l’accesso è libero quindi tutti possono navigare e scaricare il materiale dei moltissimi corsi offerti, sia sotto forma d testo che di podcast.
Il fatto che sia accessibile a tutti è un valido aiuto, oltre all’apprendimento “gratis” anche per destreggiarsi nella scelta del corso di laurea breve e specialistica.
Ecco il link: http://www.federica.unina.it
La veste grafica e la navigabilità sono ottime, sarebbe bello se anche la nostra “Dolly” fosse organizzata così…
Questo è sicuramente un movimento utile e che andrebbe ampliato.Nell’articolo An Open Mind anche Bill Gates dice di avere imparato molto da un corso on-line(il 69 per cento delle persone che fanno uso di MIT OpenCourseWare sono infatti studenti indipendenti,come Mr. Gates).Questi software didattici gratuiti permettono quindi alle persone non iscritte a corsi universitari di arricchirsi ma potrebbero anche risolvere il problema delle classi sovraffollate nelle università.