come sapete la cosiddetta “tesi” della laurea triennale (→ post La prova finale della laurea triennale) può prendere la forma di una relazione di stage (→ post). Se fatta bene, la relazione può essere preziosa per riflettere sull’esperienza fatta e fornire ad altri studenti utili elementi per decidere se evitare o replicare siffatta esperienza.
Per inciso: ho l’impressione che taluni stage si configurino come semplice erogazione di lavoro gratuito senza nessun momento reale di trasferimento di competenze: certo, facendo qualcosa di concreto qualcosa si impara sempre, tuttavia uno stage rivolto a laureandi dovrebbe avere ben altre ambizioni. Ma non è di questi aspetti che voglio parlare oggi.
Il titolo di questo post tocca un punto dolente di alcune relazioni di stage: la mancanza di struttura. Vediamo allora se riusciamo a definire una scaletta standard della relazione di stage che ne aumenti la qualità e l’utilità. Incomincio io pensando alle sezioni che non possono mancare:
- copertina: non intendo la copertina ufficiale (→ post La burocrazia della tesi) ma quella di un buon e-book, ovvero una pagina a forte impatto visuale con Titolo e Autore. Da chi puoi prendere spunto? Suvvia, dalle copertine dei libri!
- sommario: ovvero l’elenco dei capitoli e delle loro sezioni con link.
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- pagina bio: invece di un curriculum vitae standard penso ad una pagina di presentazione.
- riferimenti: ci sarà bene qualche testo che avrai usato e qualche sito web a cui hai fatto riferimento, indicali qui, aggiungendo i relativi link.
Cosa ti chiedo? Ti pensare ai titoli dei singoli capitoli e a quelli delle loro sezioni. Come fare? Pensa a quello che vorresti sapere prima di iniziare lo stage in quel posto…