Leggo qualche giorno fa su La Stampa un articolino “Il Regno Unito deve alzare l’età della pensione“. Mr. Hugo Dixon (peraltro autorevole giornalista → bio) dice le stesse cose che diciamo in Italia: la gente vive più a lungo e quindi è necessario farla lavorare di più prima di mandarla in pensione. OK Quello che non mi piace è la considerazione finale:

Lavorare più a lungo può essere necessario per tenere a galla la spesa pensionistica ma non si dica che renda felici tutti gli interessati. Anche nel Regno Unito ci sarà qualche potenziale pensionato capace di passare felicemente il tempo senza guardare la TV: o no? Con buona pace di mr. Dixon che è liberissimo di lavorare sino al giorno prima di scendere sottoterra.
come per tanti altri fenomeni e problemi penso che l’atteggiamento verso lo slittamento in avanti dell’età di pensione dipenda da una molteplicità di fattori: il lavoro, l’età, la situazione famigliare, la condizione economica, la salute ecc. E poi c’è il fatto di appartenere alla categoria di chi (lavoratore dipendente) andrà in pensione con il vecchio sistema (retributivo) o con il nuovo (contributivo). E’ un dato di fatto che l’allungamento della vita e il calo demografico stanno creando e creeranno sempre più una spinta verso l’innalzamento dell’età di pensione. Soluzioni (a parte il 6+1)? Non vedo altra possibilità che quella di risparmiare per crearsi degli spazi di autonomia da usare più avanti nella vita.
Già. Considerando anche che il sistema pensionistico dovrebbe (dovrebbe) far parte di un circolo virtuoso in cui lo stanco si riposa e il giovane prende idealmente il suo posto, potendo così creare e mantenere una nuova famiglia, in cui cresceranno dei figli… i quali magari potranno conoscere un mondo fatto anche di nonni e non solo di baby sitter e asili pre-nido.
Chi ha lavorato e creato benessere ha diritto a questo. Ha diritto anche di gestire come crede il tempo a propria disposizione. Sia che questo significhi guardar la tv, andare in barca a vela, sul Nanga Parbat o alla Coop coi nipoti.
Io prof di fronte a questo problema, che sembra generalizzato, e non solo italiano, sono molto disillusa, e mi dispiace. Non penso che il motivo sia il sostenere la spesa pensionistica… penso piuttosto sia un elegante tecnica per pagare meno pensioni, per meno tempo e… chissà, sperare magari che qualcuno si tolga di mezzo alla svelta, che un funerale costa meno di vent’anni di Inps, e ognuno si paga il proprio.
E invece… Secondo l’opinione pubblica (questa sconosciuta) sembra che ritirarsi dal lavoro sia quanto di più provinciale esista. Mah. Com’è che tutti questi stakanovisti sognano il 6 +1?