Ogni tanto, passando per i corridoi di un’università, mi è capitato e mi capita di dare un’occhiata in un’aula dove si sta facendo lezione. E ogni tanto immagino di essere io nella mia aula a guardare me mentre faccio lezione. Perché? Semplice: perché vorrei imparare a insegnare meglio. Una volta, quando disprezzavo la didattica e mi piaceva solo la ricerca insegnavo da schifo. Poi ho lasciato perdere la ricerca e ho cambiato stile di insegnamento: a giudicare dalle facce degli studenti adesso ho la netta impressione di insegnare meglio. Già ma come insegnano i miei colleghi? Non lo so. Mi piacerebbe saperlo ma non posso: per un docente è indelicato sedersi in fondo ad un’aula e seguire la lezione di un collega. Eppure sarebbe il modo più semplice per imparare a insegnare meglio: guardare cosa fanno gli altri.
Adesso però c’è il modo di vedere come insegnano altri docenti. Grazie a Academic Earth hai a disposizione migliaia di lezioni di docenti di Harvard, MIT, Yale, Berkeley, Princeton, Stanford (→ advanced search). Un’iniziativa splendida che rappresenta la naturale evoluzione di MIT OpenCourseWare → sito web.

A chi consiglio di esplorare Academic Earth e di vedere un po’ di lezioni? A tutti:
- docenti: guarda come insegnano i tuoi colleghi nelle migliori università del mondo
- studenti: seguire una lezione tenendo a lato la trascrizione (transcript) è un ottimo modo di imparare l’inglese
- tecnici addetti all’e-learning: la formazione a distanza funziona quando c’è capacità didattica (e qui ce n’è un sacco)
- autodidatti: penso al nostro amico Gigi che va a seguire lezioni di Filosofia alla Statale di Milano (adesso gli spedisco il link a questo post).
Ooops… mi hanno appena segnalato un nuovo sub-qualcosa di YouTube, chiamato YouTube EDU.
Anche qui, lezioni, conferenze e corsi in formato video…
http://www.youtube.com/edu
[chiedo scusa per il martellamento di post – ora smetto]
Condivido e sottoscrivo ogni singola parola.
Ed aggiungo – non dovendo preoccuparmi del fair play, essendo io un sordido freelance – che i colleghi strutturati in università insegnano prevalentemente male: lezioni soporifere con supporti media neolitici (o l’ultra-tech mal compreso che si inceppa sul più bello), voce monotona, presenza da zombie, l’entusiasmo di uno che sta in coda al supermercato.
Ci sono – grazie al cielo – delle straordinarie eccezioni.
Ma temo si limitino ormai ad un paio per corso di laurea.