Tu cosa ti aspetteresti da chi si laurea in Comunicazione? Me lo domando sempre. Penso a quando avevo un’aziendina e dovevo assumere qualcuno. Se oggi dovessi assumere un laureato (magari in Comunicazione) vorrei che sapesse scrivere in modo corretto e chiaro (→ post Francesco Alberoni scrive chiaro). E invece mi trovo a perdere tempo a correggere infiniti errori nelle tesi e tesi(ne) di troppi laureandi (→ post La prova finale della laurea triennale). Mi dirai: ma ne hai già parlato! (→ post Correggere gli errori). Vero! Ma lor signori non hanno letto il post. E scherzano con il fuoco: in un mercato del lavoro drammatico come quello che si sta aprendo davanti a loro basterà una virgola fuori posto per finire fuori dalla porta (che non avranno neppure aperto). Quindi, sii saggio: se scrivi qualcosa per gli altri, quando hai finito fai lo sforzo di rileggere ad alta voce quello che hai scritto prima di inviarlo a chicchessia. Basta così poco per evitare di fare brutta figura!
Ho classificato questo post nella categoria Produttività. Come mai? Ovvio: se l’università italiana è notoriamente poco produttiva (come del resto il sistema paese nel suo complesso) è proprio per questa tendenza di molti a sprecare inutilmente il proprio tempo e, soprattutto, il tempo altrui. Conclusione: in un paese normale un laureando sarebbe capace di scrivere in modo corretto. Da noi no (vedi i post della categoria bullshit).