La crisi in Spagna

Quanto sta succedendo in Spagna adesso, capiterà anche in Italia fra qualche mese? E’ quello che mi sono chiesto dopo aver finito di leggere questo articolo ( Spain’s Jobs Crisis Leaves Immigrants Out of Work) apparso qualche giorno fa su Wall Street Journal. Mi hanno colpito 3 punti:

  • il tasso di disoccupazione in Spagna a dicembre 2008 ha sfiorato il 14%
  • gli spagnoli si mettono in coda per lavori prima rifiutati (come, ad esempio, raccogliere le olive)
  • il governo paga i lavoratori extra-comunitari che accettano di rientrare ai paesi di origine (e di rimanerci per almeno 3 anni).

? A questo punto, magari ti sarai domandato: ma in Italia quant’è il tasso di disoccupazione? Me lo sono domandato anch’io e sono andato a vedere sul sito di Istat: i dati più recenti disponibili sono migliori di quelli per la Spagna. Il nostro tasso di disoccupazione era infatti pari al 6,1% ( Rilevazione delle forze di lavoro): l’imperfetto è d’obbligo visto che questo dato si riferisce al mese di settembre 2008… Sul secondo punto (ritorno a lavori prima rifiutati) non so come stiano le cose anche se un collega di un’altra università mi raccontava ieri di laureati della specialistica/magistrale che accettano stage gratuiti (e non stiamo parlando di avvocati o aspiranti commercialisti o farmacisti).

7 commenti

  1. Qui si intrecciano svariati argomenti molto interessanti e rilevanti per la situazione del paese nel quale vivo.

    Possiamo prendere la Spagna come modello al quale ispirarsi perchè avere una politica che “manda a casa” i lavoratori extracomunitari (seppur pagandoli), per noi, e per il nostro paese, rimane una delle massime utopie! E, in più, incentiva il secondo punto citato da Cordef, ovvero il mettersi in coda (a volte con la coda tra le gambe) e accettare incarichi fino a quel momento rifiutati…

    Io dico, magari gli Italiani tornassero a sporcarsi le manine che hanno ricostruito la nostra penisola dal dopoguerra sino a pochi anni fa!!
    Ce ne fossero di connazionali (non che non ce ne siano) che si riducono a tornare ai lavori che un tempo fruttavano, e non poco.
    Capisco forse anche gli imprenditori: è molto piu redditizio avere una squadra di manovali/operai extracomunitari a basso stipendio e a contratto determinato (sempre che un contratto esista)… a volte mi sembra di vedere delle squadre di calcio, così variopinte che…..!!

    Lamentarsi fa comodo a tutti, è una bella scusa dire che c’è la crisi, che i posti di lavoro scarseggiano e che non si trova il mestiere giusto…
    Ma porsi delle domande? chiedersi se veramente si è disposti a LAVORARE, che non significa solo non sudare e avere il tempo libero di un manager…..???

    E’ verissimo che oggigiorno trovare un buon posto di lavoro è molto difficile, e che il contratto a tempo indeterminato è un bel passo avanti, ma, d’altra parte, la maggior parte dei neo laureati ha un atteggiamento quasi incontentabile, non si adatta a quella che è la realtà del lavoro in Italia.
    Carriera per i giovani manager, SCORDIAMOCELA.
    Meritocrazia, SCORDIAMOCELA.
    Soldi, tanti e subito, BUONA NOTTE.

    Ogni tanto credo si debba essere umili e accontentarsi.

  2. Gli spagnoli così glorificati per la loro crescita economica e per il loro finto sorpasso si stanno sciogliendo come neve al sole,Zapatero sta pompando miliardi di euro di sussidi e intanto le loro imprese edili che hanno costruito migliaia e migliaia di edifici (per lo più disabitati)per tenere alta la domanda interna,cadono come banali birilli da bowling.

    Ero convinto che tutta questa enfasi per la Spagna fosse esagerata,gli iberici non hanno il tessuto sociale e produttivo che ha l’Italia.
    E vorrei ricordare che siamo il secondo paese dopo la Germania in termini di produzione manifatturiera,quindi nel bel mezzo della crisi dobbiamo aspettarci anche noi un rialzo del tasso di disoccupazione,ma che di certo non arriverà al 14%!

  3. E’ vero spesso e volentieri le possibilità sono due: o stipendio basso per un lavoro che c’entra poco con i propri studi (es. normale impiegata) oppure stage gratuito per un lavoro che hai sempre desiderato fare. Io ho iniziato così, facendo part-time gratuito da una parte e lavoro stipendiato che non amavo da un’altra parte… poi per fortuna e per una strana coincidenza di eventi mi ritrovo con un probabile contratto e con la possbilità di mantenere solo il lavoro che amo, ma per molti non è stato e non è cosi… su una cosa comunque siamo tutti sullo stesso piano: tante ore di lavoro e stipendi molto scarsi, è uguale ovunque, almeno si spera sia un lavoro interessante!!

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