1 CFU = 7 ore in aula

come è noto i corsi universitari (insegnamenti) prevedono un carico di lavoro espresso in CFU (crediti formativi universitari). Convenzionalmente, nelle università italiane come in tutte le università europee, 1 CFU equivale a 25 ore di impegno complessivo da parte dello studente. A Unimore, di queste 25 ore 8 erano di didattica frontale (lezioni in aula). Un corso da 6 CFU equivaleva sino al 2007-2008 a 48 ore di lezione (24 lezioni di due ore). Ho usato l’imperfetto perché dal prossimo a.a. 2008-09 ad ogni CFU corrisponderanno 7 ore di didattica frontale (lezioni).

  • Come docente sono contento: invece che fare 24 lezioni ne farò 21, terminerò il corso una settimana prima. E visto che di corsi ne ho 2, da 48 lezioni passo a 42 (-12,5%).
  • Come studente sono contento: meno giorni vincolati dalle lezioni, maggiore flessibilità nell’uso del mio tempo.
  • Come università sono contenta: ho trovato un modo per coprire più corsi con gli stessi docenti e le stesse aule e senza aggravio di spesa.

? Tutto bene quindi: in questo modo aumenterà la produttività del sistema universitario? Se è così, curioso che qualcuno non ci abbia pensato prima.

Un commento

  1. Sinceramente trovo invece che all estero si ragionerebbe così:
    Il professore certo lavora meno in temini di ore ma se è serio finira col lavorare di più aumentando il numero di esami da fare fuori corso.

    LO STUDENTE studiera ancora di meno ma avra anche meno competenze perchè quello che impari nell’ imediato quando qualcuno te lo trasmette a casa da solo non lo impari neanche nel doppio del tempo.

    L’UNIVERSITA’ non andra in rosso con i conti nei primi anni ma nel lungo periodo fatichera ad avere nuovi iscritti perchè non avra blasone(pensa alla ivy league)e quindi finira in un profondo rosso.

    Io sarei piuttosto per: aumentare le ore di lezione obligatorie(in ufficio si lavora in team non da soli), fare tanti lavori di gruppo, valutare e anche in percentuale molto, la partecipazione e le capacità in aula;
    anche perchè cosi l’ università potrebbe:chiedere molti più soldi per l’iscrizione(le borse di studio e i prestiti bancari permettereebbero a tutti di studiare), utilizzare gli studenti e le loro ricerche per produrre introiti, avere docenti competenti nei loro campi ma ancor più competenti nel trasmettere,fornire alle aziende figure già in grado di correre da sole,accrescere il proprio blasone e quindi poter chiedere piu trasferimenti e rate più alte. MA SIAMO IN ITALIA

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