Da leggere prima di sposarsi

L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha appena pubblicato Evoluzione e nuove tendenze dell’instabilità coniugale ( scheda). Puoi scaricare il volume (gratuito) in formato pdf (non protetto). Se fossi il ministro della pubblica istruzione lo farei leggere nelle scuole secondarie per rendere edotti gli studenti della crescente probabilità di incocciare in un fallimento matrimoniale:

se nel 1995 in una coorte di mille matrimoni si verificavano circa 158 separazioni e 80 divorzi, dieci anni dopo le proporzioni sono cresciute, arrivando rispettivamente a 272 separazioni e a 151 divorzi ogni mille matrimoni” (Istat, cit., p. 34).

Ne consegue una forte crescita del numero di giovani coinvolti in una separazione o in un divorzio:

Nel 2005 sono stati 99.257 i figli coinvolti in un procedimento di separazione e 44.848 quelli che hanno vissuto l’esperienza del divorzio dei propri genitori.” (Istat, cit., p. 91).

Un dato importante che, se conosciuto, diminuirebbe lo stigma che ancora oggi molti figli di separati e divorziati sentono su di sé.

9 commenti

  1. @Lary

    La precaria situazione economica di noi giovani sicuramente centra con il calo dei matrimoni, ma sono d’accondo con Lary quando dice che c’è dell’altro!

    La mia situazione è simile alla sua: situazione stabile, tra poco laureata, appartamento disponibile e interamente pagato, ragazzo con decennale attività in proprio eppure…di matrimonio nn se ne parla nemmeno e francamente per ora nemmeno di convivenza! Ma di comune accordo! Il motivo??? Francamente nn mi vado a complicare la vita con mille analisi sociologiche… La mia risposta??? Che stiamo bene così, che io sto bene così, che l’anno prossimo se tutto va bene me ne vado a vivere da sola, e basta!

    @ Mattia

    Già il matrimonio nn centra proprio niente con la felicità delle persone e la Chiesa tutt’ora condanna i figli di persone divorziate e/o nn sposate…ed ecco a voi qualche esempio vissuto sulla mia pelle:

    – casa mia nn è MAI stata benedetta fino a quando 3 anni fa il vecchio parroco si è ritirato ed è venuto un parroco di origine brasiliana.
    – prima di battezzarmi i miei genitori hanno dovuto fare un “corso intensivo” di catechismo di circa 3 mesi, tutte le sere!!!
    – alle scuole elementari del mio paese nn mi hanno voluta perché figlia di genitori nn sposati, le ho dovute frequentare in una frazione.
    – stessa cosa per gli altri sacramenti.

    Francamente se questa è la bontà e la compassione del clero…ne faccio volentieri a meno e cmq nn sono atea!

  2. @ Mattia:

    Si certo è naturalmente fondamentale la situazione economica nel determinare o meno la possibilità del matrimonio, ma ti assicuro che le ragioni che spingono alla scelta di sposarsi sono molto più profonde. Credo che se un giorno ti sposerai, prima ti chiederai se davvero spiritualmente lo vuoi e poi penserai alla situazione economica.

    Una delle mie migliori amiche si è sposata un mesetto fa. Non aveva probabilmente i soldi sufficienti per la cerimonia che tanto desiderava da sempre in Chiesa; quindi ha optato per un semplicissimo matrimonio in Comune e pranzo con 20 parenti (io non sono nemmeno stata invitata, nessun amico o collega di lavoro invitato al pranzo). Viaggio di nozze? Presso i parenti originari a Napoli.

    Credo che al di là della situazione economica (e sarebbe davvero triste se la prima cosa a cui si pensa prima di sposarsi è quella e non l’amore che si prova per l’altro o se fossero i soldi a fermare una tale decisione…davvero triste!), sia tutta una questione di testa.

    Allora voglio entrare in quella che è la mia esperienza.
    Io ho un appartamento nuovo, intestato a me, sfitto, pagato in toto, deve solo essere minimamente arredato ed è pronto per abitarci. Ho il ragazzo da 4 anni e pare una cosa stabile e seria. Lui lavora stabilmente con contratto a tempo indeterminato, io ancora no ma il tempo di laurearmi e sarò pronta per entrare nel mondo del lavoro. Con due stipendi (anche se il mio sarà basso e precario) ci si può sopravvivere.
    Eppure?! Eppure anche se le condizioni ci sono, a nessuno viene in mente di sposarsi.

    Come me tante altre situazioni, appartamenti pronti anche per la convivenza volendo, eppure c’è un timore, una insicurezza fortissima… saranno i media, sarà la mentalità della nostra generazione (alimentata dai media cmq), saranno le statistiche… ma c’è qualcosa che va oltre il triste denaro!!!!!!

  3. @ lary: non sono d’accordo quando parli di problema di tentazioni, tv ecc. Faccio un esempio: Ho 20 anni, abito a Milano, mi sono diplomato e mi hanno offerto un lavoro a tempo determinato per 6/12 mesi. Prendo 900€ al mese. Vorrei essere indipendente ma per un monolocale mi chiedono 500€ d’affitto più spese; devo mangiare, vestirmi e vivere. Come faccio??? non c’entra lucignolo o la tv! E’ un problema di instabilità sociale ed economica. Chi non ha genitori che lo appoggiano è tagliato fuori, non ce la fa!!!
    ————————————————————————————–
    Per quanto riguarda il matrimonio: Il problema si pone solo da 40 a questa parte, se non ricordo male è del 1970 la legge a riguardo. Quindi paragoni tra la nostra e le passate generazioni non si possono fare.
    Io la penso così: non è contratto con un paio di firme a determinare la felicità di una coppia; chi si vuole bene può stare insieme anche senza sposarsi (e per me deve avere gli stessi diritti). qualche decennio la chiesa condannava eticamente chi divorziava (lo fa ancora) e soprattutto nelle piccole realtà poteva davvero diventare una situazione di disagio difficile da sopportare. MENO MALE CHE LE COSE STANNO CAMBIANDO!

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...