Il video sulle università di Oslo e di Modena-Reggio Emilia (→ post Unimore vs Oslo) ha messo il dito nelle piaghe del nostro sistema universitario. So far so good, per completezza penso però che sarebbe bene anche riflettere su alcune differenze tra Italia e Norvegia e sulle implicazioni che tali differenze possono avere per i sistemi universitari dei due paesi:
- Prodotto nazionale lordo (PNL) pro-capite 2007 ($)
- Italia 30.400
- Norvegia 53.000
- Crescita % PNL 2007 rispetto al 2006 (stima)
- Italia 1,5
- Norvegia 3,5
- Debito pubblico come % del PNL 2007
- Italia 104
- Norvegia 75
- Disavanzo commerciale 2007 (miliardi $)
- Italia -47
- Norvegia +64
- Spese militari come % del PNL 2005 (stima)
- Italia 1,5
- Norvegia 1,9
(Fonte: CIA, The World Factbook, Italy, Norway).
In una parola: l’Italia è un paese povero rispetto alla Norvegia. Dovremmo/potremmo compensare la nostra povertà con la creatività: ma la creatività da sola non basta a far funzionare le organizzazioni.
Faccio mie le parole di Cordef: “E poi ci sono le cose che non costano. Quali? Ad esempio rispondere alle mail quando si ricevono e non dopo 8 giorni…”
Ci sono cose per cui non servono millioni di euro, cose che migliorerebbero i servizi agli studenti e farebbero risparmiare anche dei soldi: pensiamo solo alla possibilità di compilare online i moduli necessari allo stage o alla tesi..
Basterebbe voglia di fare e di migliorarsi, intraprendenza e serietà. Il problema è che finché la macchina statale non inizia ad avere una logica aziendale (premi per chi lavora/produce, a casa chi scalda la sedia)la vedo dura… ma parecchio dura, soprattutto in Italia.
Quest’ Italia è fatta anche da coloro che non pagano le tasse, che cercano di fregare il prossimo, poi ancora, ci sono due Italia, una che produce e l’altra che mangia.
Incominciamo a far pagare le tasse a tutti, se le pagassero tutti non sarebbero così alte.
Aggiungo un altro problema, io penso che il sociale in Italia non vada male, ad esempio il sistema sanitario che è accesso, purtroppo è tutto quello che ci sta dietro che è marcio.
Pensiamo all’università ad esempio? Bene, lo stato garantisce a tutti il diritto di studiare, se non raggiungi un determinato reddito, non paghi tasse, ma approfondendo un po’ la questione tutti possono vedere che chi non paga quelle tasse gira col Mercedes, semplicemente perchè i suoi sono lavoratori autonomi.
L’Italia deve cambiare negli italiani, siamo noi che ce ne freghiamo degli altri, pensiamo solo al nostro, cominciamo ad avere una visione comune di Stato Italiano.
Bel post, io non conosco molto la Norvegia, ma conosco meglio la Svezia, posso semplicemente dire che hanno una mentalità completamente diversa, hanno una concezione fantastica di stato di società.
Faccio solo un esempio, se perdi lavoro è lo stato che si impegna a ritrovartelo e in tempi ragionevoli, cioè entro 6 mesi, da noi invece lavorare è un sogno, se perdi il lavoro e sei già a mezza età, sei finito.
Della Svezia posso citare aziende, che sono famosi a livello mondiali, attive nei settori della tecnologia, ad esempio Ericsson oppure posso citare la 4° azienda a livello mondiale che è l’ IKEA e che ha cambiato il mercato dei mobili e degli oggetti d’arredo.
La Svezia e i paesi nordici in generale (Finlandia, Norvegia, Svezia e Danimarca) puntano moltissimo sulla tecnologia e sui giovani, là sono visti come risorse, non come pesi.
La Norvegia è ricca di materie prima, ha un buon export su prodotti alimentari e sui legnami, ma c’è anche da dire che amministrare un paese di 10 milioni di abitanti è molto diverso da amministrare un paese di 60 milioni.
Detto ciò, c’è da dire che non arriveremo mai ai loro livelli, ma dobbiamo impegnarci anche noi per migliorare la situazione piuttosto che piangerci addosso o scaricare sempre la colpa sui politici, cominciamo noi in prima persona a cambiare l’ Italia.