Nel caso dell’iPhone chi ha aspettato ha fatto bene: negli USA il prezzo di un iPhone è sceso da 599$ (giugno 2007) a 199$ (prezzo attuale). Apple ha risposto così ad un mercato diventato pessimista e poco propenso a spendere.
Può darsi che un calo della domanda e quindi dei prezzi sia all’orizzonte anche per benzina e gasolio: in autostrada ho la netta sensazione che adesso molti tengano il piede leggero sull’acceleratore e pur andando a 120 Kmh supero molte più auto di un mese fa. Negli USA e in Canada questi comportamenti sono meno percepibili visti i limiti di velocità ma la maggiore sensibilità verso il costo della benzina (salita a 4 $ al gallone ovvero 0,67 € al litro) ha già prodotto un crollo delle vendite di SUV e pickup (→ Auto sales plunge in face of 4$ gas, CNNMoney.com 3.06.2008). Non oso immaginare cosa succederebbe se un litro di benzina arrivasse a 2 $ (1,3 €).
Con il gasolio da riscaldamento avrei essere ancora più drastico e aspettare fino a settembre. Purtroppo non avevo più gasolio in cisterna e in casa c’erano 11°: un po’ pochini. Così oggi ho dovuto comprare a 1,25 € il gasolio che a settembre avevo pagato 0,95 € al litro. Mi dispiace di aver stimolato nel mio piccolo la spirale di crescita dell’energia: l’unica soluzione che avevo era andare al mare.
Poco fa ho parlato su skype con un amico che ha il padre che lavora e vive negli States da parecchi anni.
Il mese scorso ha comparto l’iphone e lo ha pagato 599$.
I punti sono due: o ha preso una fregata oppure è come penso io, ovvero: secondo me il 199% come si legge dal sito internet di Apple è il prezzo di partenza.
Molto probabilmente Apple ha diversificato la produzione per “dar da mangiare a più bocche”, e ciò credo non sia sintomo di crisi o di problematiche di marketing, ma semplicemente è la mossa che qualsiasi azienda farebbe per accontentare la diversa domanda del cliente.
Come si vede anche dalla gamma di ipod, macbook, imac e famiglia…
Sinceramente, potendo, acquisterei immediatamente un iPhone negli USA: se penso che il mio iPod è costato di più (ma all’epoca l’iPhone costava il doppio) sarei tentato dal rivenderlo su eBay e fare il salto di qualità.
Unico problema il fatto di esser vincolato ad un operatore (in America lo vendono già con il contratto pronto da firmare con la AT&T); vedremo quando arriverà in Italia il prezzo e le funzionalità disponibili (dovrebbe esser questione di giorni, i più ottimisti prevedevano l’invasione a giugno per Tim e verso Natale per gli altri operatori).
In Italia (sempre cercando su eBay) volendo lo si trova già sbloccato (ma questo, a mio parere, invalida la garanzia, essendo stato aperto artigianalmente): penso sia meglio aspettare uno sblocco “di fabbrica”; speriamo che non lo vendano con la 3 altrimenti è come la storia dell’AT&T, sei vincolato all’operatore.
Noto con piacere che la concorrenza corre ai ripari: la Samsung ha lanciato un modello con il tasto centrale multifunzione sensibile al tocco, chissà se Motorola ridisegnerà e attualizzerà il modello di qualche anno fa tutto “touchscreen”.
La crisi comunque si fa sentire: prezzi troppo alti causano una diminuzione negli acquisti ad ogni livello, e questo si sa.
Ciò non toglie che rimanga profondamente stupito del calo ponderale di Apple: ben 400 $ in meno vuol dire una flessione sul bilancio mica da ridere, evidentemente non vende così bene come l’iPod o sono sorte altre problematiche di marketing (oltre all’impennata del gasolio e della benzina). Speriamo che ciò non comporti licenziamenti o decurtazioni dagli stipendi.
Marco
Non so dove andremo a finire di questo passo.
Navigando in link interni al sito mi sembra che in General Motors era stato previsto qualcosa:
http://money.cnn.com/2008/06/03/news/companies/gm_announcement/index.htm?postversion=2008060311
Qui in Italia siamo ancora più colpiti da questa piaga del caro benzina/gasolio e siamo decisamente inermi per reagire.
Gli scioperi. come si è visto, sono serviti a molto poco.
Poco rimane da fare purtroppo.
Su questo sito si possono trovare utili informazioni sulle vicende che riguardano un po l’energia mondiale:
http://www.iags.org