Con il gasolio a 1,5 euro

i miei costi di viaggio per andare e tornare tra Reggio Emilia e La Magdeleine sono in netta crescita. A 700 km a viaggio e nell’ipotesi di 35 viaggi per anno, finisco per fare 25.000 km all’anno con un consumo di 1.800 litri di gasolio. L’anno scorso (maggio 2007) se ben ricordo il gasolio mi costava 1,10 € contro 1,5 € di adesso. Se è così, andare a Reggio Emilia mi costa adesso 700 € euro in più all’anno (da 2.000 a 2.700 €). Fra un po’ dovrò anche fare il rifornimento di gasolio per casa: 3.000 litri che non oso pensare quanto mi costeranno. Soluzioni? Cinque:

  • pannelli solari: li abbiamo installati l’anno scorso, spero che fra qualche mese la Regione Valle d’Aosta mi dia un contributo sulla spesa sostenuta ( pannelli solari) e poi sulla parte residua c’è la detraibilità fiscale del 55% (in 3 anni)
  • lampadine a basso consumo: costano un occhio della testa però mi consola sapere che consumano molto meno delle altre e qualcuna gratis me l’ha data l’AVIS (in valle c’è questa iniziativa regionale a favore dei donatori di sangue)
  • < 18° in casa: ci siamo abituati a stare con 15° durante il giorno e 17-18° alla sera
  • niente viaggi inutili a Reggio Emilia: mi sta bene dedicare qualche centinaio di ore all’anno per questo blog, non mi sta bene fare 700 km per una riunione o per vedere una persona
  • abbigliamento tecnico e quindi ad elevata termicità, lavabile in acqua fredda, rapido da asciugare e non stiro.

Cosa penso del nucleare? Penso che chi è contro il nucleare dovrebbe essere disposto a pagare un forte sovrapprezzo per finanziare il ricorso a fonti di energia pulita (solare, idroelettrico, eolico). Penso anche che questioni transfontaliere come il nucleare dovrebbero essere decise e armonizzate a livello europeo e non di singoli stati. Ciò detto, tu sei disposto a pagare l’energia (benzina, gasolio, elettricità) di più pur di rinunciare al nucleare?

12 commenti

  1. Vi riporto una notizia che ho letto sul bollettino dell’ordine degli ingegneri di qualche mese fa. Cercherò la copia in casa così potrò dirvi il numero dato che su internet non sono riuscita a trovarlo.

    Riassumendo diceva che se nel deserto del Sahara (hanno scelto questo luogo perché non da fastidio a nessuno) si costruisse un quadrato di 200km X 200Km di pannelli solari (e si parlava di pannelli allo stato dell’arte dell’anno scorso, molto “inferiori” a quelli attuali) questi produrrebbero abbastanza energia per soddisfare il fabbisogno MONDIALE. E poi si rincarava la dose: si soddisferebbe il fabbisogno mondiale, si, ma non quello attuale, bensì quello di un mondo dove anche TUTTI i trasporti e tutte le industrie e attività produttive andassero ad elettricità.

    Credo che la notizia sia tanto eclatante che si faccia fatica a crederci. Eppure ho scoperto che gli ingegneri italiani non sono i soli a crederlo ma, al contrario, il mondo del solare fotovoltaico (ricordate: c’è distinzione tra il solare fotovoltaico che fa elettricità e il solare termico che scalda l’acqua) si sta ampliando a ritmi impressionanti.

    Ma non si sta solo ampliando: la tecnologia delle celle solari ha preso i ritmi dello sviluppo tecnologico dell’elettronica! In pratica vi sto dicendo che la tecnologia solare avanza con i ritmi di quella dei computer: ogni pochi mesi c’è qualcosa che rende obsoleto le cose già in circolazione.

    Cercherò al più presto di fornirvi dei link a cui fare riferimento ma ci vuole un po’ di tempo per raccogliere tutte le fonti perché non c’è una voce unica e istituzionale a cui fare riferimento.

    Comunque da qui nasce la mia riflessione sul nucleare.

    Prima di tutto credo che i media italiani, molto scorrettamente, parlino sempre di essere a favore o contro il nucleare senza specificare cosa questo voglia dire (favorevoli o contrari a cosa? All’energia, alla ricerca, all’uso in ambito militare? Si può essere favorevoli ad alcuni e contrari ad altri).

    Restando in campo energetico io sono contraria:

    – allo stato dell’arte attuale il nucleare, per quanto molto molto migliorato, lascia comunque scorie INSMALTIBILI. Nonostante tutti i trattamenti per ridurne la pericolosità questa non si riesce ad annullare. Vorrei far notare che da decenni, quindi, stiamo producendo spazzatura pericolosa che esisterà per MIGLIAIA di anni. Alcune di queste scorie esisteranno per i prossimi 10.000, e sottolineo 10.000, anni.

    Allora se non ci fossero altre possibilità di produrre tutta l’energia di cui si ha bisogno sarei d’accordo anch’io col nucleare ma , dato che io credo nella possibilità che le energie rinnovabili sopperiscano a tutto il bisogno, sono contraria. Anche non credendo a quanto detto dagli ingegneri io proverei prima a utilizzare in tutti i modi possibili le energie rinnovabili e poi vedrei se, e cosa è rimasto fuori.

    Mi sembra infatti un’ingiustizia utilizzare un energia che lascia alle generazioni future le scorie e tutti i problemi mentre non lascia il chilowattora, perché quello l’ho usato io adesso. Se non ci fosse altra possibilità d’accordo ma visto che c’è…

    – Ho anche delle riserve sui siti in cui vengono stoccate le scorie: grossi buchi con pareti spessissime in cui queste vengono buttate. A mio parere significa che per i prossimi 10.000 anni i siti andranno mantenuti e andrà mantenuta la loro sorveglianza. Se devo pensare anche solo allo stipendio di una sola guardia, per un solo sito, per i prossimi 10.000 anni mi viene il capogiro.

    Con questo voglio dire che non sono sicura che quando si dice che il nucleare è l’energia più economica si prenda in considerazione tutto il ciclo di produzione, fino allo smaltimento.

    Poi ho forti dubbi che i siti saranno effettivamente mantenuti per tutte le migliaia d’anni in cui esisteranno. Le migliaia di anni non sono tempi umani e, a volte, non sono nemmeno quelli delle nazioni. Come faccio a sapere adesso come sarà il mondo tra tanto tempo?

    L’uso delle cose ci pone sempre il problema del loro smaltimento. Oggi questa mentalità, secondo me, non c’è: nessuno si preoccupa della fine che faranno le cose che si usano ogni giorno.

    Quindi ripeto: se non ci fosse altra soluzione anche io credo che sceglierei il nucleare al posto del gasolio, ma io credo fortemente nelle energie rinnovabili e, dunque, il nucleare mi appare come inutile e dannoso.

    Inoltre l’articolo del bollettino degli ingegneri parlava di solo fotovoltaico. Lasciava da parte eolico, biogas, moti ondosi e tutte le altre fonti rinnovabili che invece ci sono.

    L’argomento non è facile e ha un sacco di implicazioni, ma vanno secondo me tutte affrontate prima di decidere per un si o per un no.

    Lasciatemi qualche giorno e vi darò delle fonti a sostegno di quanto detto.

  2. Ebbene Luca hai proprio ragione, ma il problema non è solamente dei camionisti, ma anche dei consumatori stessi visto che in Italia ben l’80% della merce viaggia su gomma. Soprattutto in questi ultimi mesi la crescita esponenziale della benzina a fatto crescere anche i prodotti alimentari di prima necessità, non si può non mangiare però.

    Con il dollaro così debole verso l’euro sarà impossibile che la benzina diminuisca nei prossimi tempi e ora ne stanno accorgendo anche gli stessi americani, hanno iniziato a comprare auto con cilindrate più ragionevoli. Qualche giorno fa ho sentito anche la notizia di un nuovo giacimenti scoperto nel mare artico, giacimento che fa gola a molte nazioni che si affacciano sul mare (Russia, Danimarca, Norvegia, ecc) e che sicuramente contribuirebbe ad abbassare per un po’ il prezzo del greggio.

    Nel frattempo segnalo un nuovo blog, aperto da poco, che presenta notizie importanti per aiutarci a consumare meno e affronta tematiche riguardanti la scienza e l’ambiente. Il blog ‘Uniamo Le Energie’ è curato da Piero Bianucci, famoso giornalista della Stampa, non che direttore di Tuttoscienze, un inserto del quotidiano.

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