nel nostro simpatico paese un viceministro in caduta libera può decidere di pubblicare su internet i redditi di tutti i contribuenti italiani mentre è considerata violazione della privacy pubblicare i voti e i nomi degli studenti di un corso universitario.
Su questa ennesima pochade all’italiana:
Ovviamente quella dei “proibizionisti del voto pubblico” era una provocazione. Se ci guardi infatti non ho mai detto che i voti debbano per forza essere pubblici: era solo un’eventualità che, nel caso dovesse verificarsi, non accoglierei con grida di scandalo. Nel frattempo però (nel valutare la questione nella sua globalità) mi chiedevo come mai una certa parte di commentatori difendesse con tanta insistenza la privacy scolastica.
Per la questione dei redditi vedo dei pro e dei contro nella loro pubblicazione online, fermo restando che anche senza il Web si tratta comunque di dati ugualmente accessibili offline (certo, magari non con la stessa facilità/velocità, però il risultato finale è lo stesso).
Errata corrige:
Grillo non vuole imboscare il suo reddito (tant’è che i 4 milioni e passa di euro sono stati regolarmente dichiarati) ma voleva (come tanti, del resto) nascondere il proprio.
Il problema è che su Internet (e le reti P2P sono nate per questo) tutto è immediatamente condivisibile e quindi ormai la notizia è di dominio pubblico.
Credo che i Grillini si siano scagliati contro di lui per una mancanza di coerenza: lo smascheratore delle truffe si scopre che guadagna enormemente (e meritatamente, visto che tanti lo seguono e vanno ai suoi spettacoli) e questo cozza con gli ideali del “vendicatore povero”.
Il reddito è un dato talmente privato che nei questionari viene espresso in fasce (1.000-5.000 euro, 5.001-9.000 euro e così via…); fate un po’ voi…
Marco
I voti e il reddito sono dati sensibili e andrebbero tutelati.
Per i voti (soprattutto alle superiori) c’è la gogna pubblica, per cui se vai bene regolarmente sei un secchione, se vai male e sei un leader parte il coro dei “poverino” altrimenti diventi un perdente (non carino e pure negato sui libri).
Per il reddito se ne sono viste veramente delle belle.
Grillo ora è stato rinnegato dai Grillini (i suoi adepti), la libertà da lui tanto invocata sulla Rete gli si è rivolta contro, il noto blogger ha incassato oltre 4 milioni di euro nel 2005 e vuole imboscare tutto: peccato che con il sistema P2P (Emule, Shareaza, Kazaa…) il file abbia già fatto il giro di tutto il mondo e ora sia fuori controllo (fonte e notizia completa: http://www.tgcom.mediaset.it/tgtech/articoli/articolo411749.shtml ).
Dò atto a Grillo dell’enorme lavoro che fa e me ne compiaccio, ma questo volersi nascondere ha scatenato diverse reazioni contrarie; se il Web è libero dev’esser libero d’esser rivelatore/contrario nei tuoi confronti no?
Marco