Lauree nel caos

è il titolo di un articolo di Ilaria Venturi ( La Repubblica ediz. Bologna, 2.04.2008). Interessante: parla dell’incapacità organizzativa di cui danno prova, spesso, le università statali. Tra le righe dell’articolo affiora il mito della laurea: il caos deriva dal fatto che la laurea triennale è per molte famiglie un evento cui non si può mancare. Per il primo laureato in famiglia ci si veste come per un matrimonio e si vuole assistere in massa ad un rituale laico assai poco gratificante: certo, i docenti indossano la toga sintetica, ma i laureandi vengono chiamati a gruppi di 10 per ascoltare il presidente della commissione che legge la proclamazione. Per dare un tono di ufficialità il presidente legge il giudizio scritto dal docente che ha seguito la tesi(na) dello studente. Ma che senso e serietà ha un giudizio per un lavoro da 5 crediti (125 ore)? Nelle facoltà di massa da cui escono centinaia di laureati a botta vi lascio immaginare che casino viene fuori ad ogni sessione.

? Perché non fare all’americana: laureandi e famiglie in un grande spazio (anche lo stadio va bene) e il rettore che chiama per nome, uno ad uno, ciascun laureando e gli dà il suo bravo pezzo di carta? Guarda un po’ com’è sono organizzati alla University of California, Los Angeles ( Commencement & graduation day). Prima o poi anche in Italia si penserà a migliorare l’organizzazione di questi eventi. Nell’attesa perché non pensi ad una tesina che documenti in un e-book multimediale con videoclip e slideshow l’attuale caos delle sedute di laurea?

8 commenti

  1. Se non è realisticamente possibile permettere a tutti i laureandi (triennali) di discutere il loro elaborato, si potrebbe creare una pagina in dolly per pubblicare (rendere visibili) gli elaborati ritenuti particolarmente meritevoli dal relatore e/o dalla commissione stessa.
    La cosa non richiederebbe eccessive attenzioni se l’aggiornamento fosse, per esempio, ogni tre mesi; l’unico sforzo sarebbe quello iniziale di creare tale pagina e caricare le prime tesi. La cosa positiva è che tale servizio, qualora ci fosse, potrebbe sempre essere implementato con aspetti più interattivi, anche in un secondo momento.

  2. Purtroppo la mia tesi, pensando con ottimismo, è riposta in qualche polveroso scaffale.
    E’ questa l’immeritata fine di un lavoro durato mesi perchè anch’io, masochista come Alessandra, mi sono imbarcata in un progetto un pò più ampio del solito. L’anno in cui mi sono laureata la discussione era già stata abolita perciò ho condiviso il frutto del mio lavoro soltanto con un relatore poco attento perchè pieno di impegni.

    I Professori che ancora non utilizzano strumenti come blog e siti internet potrebbero sfruttare Dolly per dare un pò di rilievo ai lavori più meritevoli.
    Anche se sarebbe meglio un corso di aggiornamento. :D

  3. Dare un riconoscimento a tutte le tesi(ne) della triennale mi sembra inopportuno (molte sono delle autentiche schifezze) e irrealistico: 50 laureandi a 15 minuti l’uno richiedono 750 minuti ovvero 12 ore e mezza di seduta per una commissione di 6 docenti. Cosa fare allora per evitare la demotivazione denunciata da Alessandra? Dare riconoscimento pubblico al lavoro svolto da chi ha realizzato qualcosa di notevole. Come? Un docente ha infinite occasioni per far vedere ai suoi studenti i lavori esemplari svolti da altri studenti. E poi non ci sono i blog e i siti web?

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