Difficile dare una risposta in astratto e che valga per tutti, dice Luisa Carrada nel suo Per me un blog è…
Ma una bella presentazione di ciò che i blog sono la trovi in questo breve video di dotSUB.com.
Per me il blog è il modo migliore di condividere ciò che si sa: l’ho sempre fatto in aula ma lì le parole volano via e gli studenti vanno e vengono. Prima dei blog c’erano i libri e gli articoli, cartacei o pdf con cui si cristallizzavano informazioni e conoscenze. Per tanti anni ho usato questi media e ne ho sperimentato i limiti: anche gli e-book invecchiavano (in fretta) e per aggiornare una pagina occorrera rifare tutto. E poi mi trovavo studenti in aula con le fotocopie dei miei e-book: demenziale! Come facevano a seguire i link su carta? Infatti non li seguivano.
Così lo scorso ottobre ho aperto questo blog. Ad oggi, dopo quattro mesi dall’inizio, i risultati sono incoraggianti:
- 128 articoli: uno al giorno tutti i giorni. E pensare che odio le abitudini e sono un incostante…
- 415 commenti: escludendo i miei, rimangono quasi 400 commenti pubblicati. Un patrimonio di segnalazioni, precisazioni e osservazioni che migliora con il passare del tempo.
- 22.000 visite: un picco di quasi 500 e una media giornaliera di circa 300. Non male visto che tutti i miei studenti a Unimore sono meno di 200 e molti di loro (sono certo) il blog non lo visitano mai.
E poi ci sono i pro che il blog ha rispetto al cartaceo:
- on-line: per creare e gestire un blog non devo installare alcun software, mi basta un pc collegato a Internet
- in tempo reale: ciò che penso oggi lo pubblico oggi
- aggiornabile: posso aggiornare gli articoli quando e come voglio
- linkabile: posso inserire ovunque (in articoli, mail, pagine web, file pdf, ecc.) link a specifici articoli
- ricercabile: possiamo (sia tu che io) fare ricerche full-text
- classificabile: grazie a categorie e tag posso creare testi virtuali composti da più articoli
- condivisibile: ciò che scrivo è on-line a disposizione di tutti (e dei motori)
- commentabile: quando mai un testo su carta include i commenti dei lettori?
Questi i pro. E i contro?
- un sacco di tempo assorbito
- una distanza sempre più profonda dagli standard accademici fatti di articoli cartacei scritti solo per gli addetti ai lavori. D’altronde i blog sono distanti dai prof e i prof dai blog (→ post I prof e i blog).
NB: questo blog è realizzato con WordPress, qui puoi vedere un quadro di sintesi delle caratteristiche di WordPress.
A proposito di blog, da segnalare la prima festa italiana dei blogger:
BlogFest 2008 a Riva del Garda
Ciao ragazzi, bella domanda!!
Sapete che la parola Blog deriva da un abbreviazione del termine WebLog. Quest’ultima parola nasce dall’unione delle parole inglesi “web” rete e “log” registro.
Credo che il blog oggi sia un ottimo modo di fare community. Tutti ormai hanno a disposizione uno spazio nel web dove potersi raccontare, informarsi e informare, creare, gestire e condividere quello cui sono più interessati con il mondo intero: insomma, una nuova forma di espressione!
Questi sono gli anni in cui questa nuova forma di condivisione dei pareri si sta di diffondendo.
Se vuoi farti un’idea riguardo l’universo dei blog, guarda questo video che ho trovato su YouTube fatto dagli studenti dell’Università di Trieste:
http://it.youtube.com/watch?v=rILzvZwcPR0
Carino, vero?
All’inizio del 1999 esistevano poco più di una ventina di siti nel mondo che si definivano in questo modo. Il fenomeno arriva in Italia nell’estate del 2000 […], ma la diffusione di questi siti ad aggiornamento quotidiano era allora piuttosto trascurabile nel panorama dei siti personali.
E infatti ancora all’inizio del 2002 nel nostro paese esistevano solo 300 blog circa. Poi la situazione esplosa: a gennaio del 2003, nel giro di un solo anno, se ne contavano oltre 5000, quasi tutti nati nei mesi immediatamente precedenti, a marzo erano almeno raddoppiati, […], mentre l’offerta di piattaforme gratuite per creare e gestire un blog si moltiplicava rapidamente. Nel mondo il fenomeno aveva raggiunto una dimensione colossale: a dicembre del 2002 soltanto i blog registrati presso http://www.blogger.com, la più grande comunità in lingua inglese, erano 900000. (Zoppetti, 2003: 42)
Questo testo è estratto dal bellissimo libro di Antonio Zoppetti, Blog. PerQueneau? La scrittura cambia con internet., che usa gli “esercizi di stile” di Queneau e li applica al mondo dei blog. Molto divertente! (Zoppetti ha anche un blog > Zop Blog)
Molto interessante anche l’articolo su Mestiere di Scrivere, che mi trova concorde su molti punti.
Per quanto riguarda il problema degli articoli vecchi, io ho risolto il problema attraverso il pingback (autoquote), come ha appunto suggerito il prof. A distanza di tempo dalla prima pubblicazione di alcuni vecchi articoli, ancora oggi raggiungono un buon numero di visite e a volte superano anche post più recenti. Anche l’uso dei tag è utile in quel senso: se si scelgono le parole giuste, i motori trovano gli articoli indipendentemente dalla data di pubblicazione.
Tra i pro la cosa che preferisco è la possibilità di aggiornare i vecchi post: io non pubblico un post al giorno ma è come se lo facessi, perchè ogni giorno aggiorno (scusate il gioco di parole) l’ultimo articolo, che non ha mai solo testo ma anche foto (caricate una a una su Flickr) e link.
Per quanto riguarda i “contro”, più che tempo assorbito io lo definisco tempo investito. Aggiornare il blog mi diverte e non mi pesa (complice il fatto che tratto di argomenti frivoli e che mi appassionano) e il tempo che investo nel farlo non lo considero mai sprecato.
PS. Ho cercato su Google “allinurl: blog”: mi ha restituito 328 milioni di risultati!