L’editore Random House ha iniziato un test per vendere libri a capitoli (2.99$ l’uno) (→ Wall Street Journal 11.02.2008). Lo slogan scelto è provocatorio: You can buy pie by the slice. So why not a book? (“Se puoi comprare una torta a fette perché non un libro?”).
Mi aspetto che prima o poi anche Google introduca qualcosa del genere in Google Book Search. E poi c’è Amazon: il reader (→ post Kindle) l’ha già, i libri digitali pure (→ funzione search inside). Chi ho dimenticato? Apple! La società di Steve Jobs va alla grande nel commercio on-line di musica e film (con iTunes), nella portabilità con splendidi lettori di Mp3 (→ post iPod Touch), telefoni cellulari (iPhone) e Pc che tutti sognano di avere (→ post MacBook Air): manca solo un lettore di libri…
? Di fronte alla prospettiva di leggere su schermo (Pc) o schermino (lettori vari) capitoli di libri molti lettori/lettrici della mia generazione starnazzano: “i libri non moriranno mai!“. Certo, lo dicevano anche dei papiri. Io penso che ciò che è nato sulla carta rimarrà sulla carta. Ciò di cui abbiamo bisogno (che non abbiamo e che ti chiedo) sono testi nati a video e per essere letti a video. Di tesi di carta sugli ipertesti ce ne sono troppe (87 su Tesionline). Ah già: pensa che assurdità sarebbe questo post scritto e letto su carta.
Mi sembra una cosa molto utile. In particolare se si pensa agli studenti universitari.
Sarà capitato a tutti di dover preparare una tesina per un esame e accorgersi che rintracciare alcuni dei libri che servono è un’impresa. Perché?
– Perché, anche se gli opac sono una gran bella cosa, le biblioteche non hanno inventariato tutti i libri che possiedono e alcune (a me è capitato a Bologna) non hanno nemmeno intenzione di farlo.
– Perché molte, troppe, biblioteche (in particolare quelle universitarie) non solo non concedono prestiti interbibliotecari ma, addirittura, non permettono nemmeno la consultazione se non si è iscritti alla loro facoltà.
Vi faccio un esempio: la facoltà di lettere e filosofia di Parma ha una biblioteca a cui non è possibile accedere se non si è iscritti a lettere e filosofia a Parma. Se io fossi iscritta a scienze della comunicazione, sempre a Parma, non potrei consultare i loro libri. Figuriamoci poi se si è iscritti ad una università di un’altra città.
E tutto questo nell’epoca in cui il MIT mette on-line addirittura i suoi corsi.
Rimane quindi la possibilità di comprare il libro ma, a volte, di questo ne servirebbe solo una parte.
Sarebbe dunque una grandissima comodità poter comprare quello che serve on-line e scaricarselo: economico, pratico ed immediato.
Anche in Italia si possono acquistare solo i capitoli. Basta andare su http://www.liguori.it/cercanew.asp?tipo=800