Una bella notizia per gli aspiranti giornalisti: leggo sul blog di Daniele Medri che in base ad una proposta di legge, in futuro (quando non si sa), per sostenere l’esame non bisognerà più procurarsi una macchina per scrivere (e dove diavolo la trovi?) ma si userà un piccì!
Una bella notizia per cococo, cocopro e assegnisti di ricerca: la finanziaria 2008 al comma 513 prevede che possano accedere a contributi “per le spese documentate relative all’acquisto di un computer nuovo di fabbrica,
sostenute entro il 31 dicembre 2008“.
Per la befana perché non scrivi al Presidente del Consiglio e altri chiedendo qualcosa in più: ad esempio, perchè non abbassare (o addirittura azzerare) l’IVA (ora del 20%) sul software venduto ai privati o almeno a insegnanti e studenti?
PS: oggi 24.12.2007 ho scritto questa mail al PdC >>>
“buongiorno presidente,
contro il declino occorre aumentare la produttività. L’informatica, che sto usando adesso, è un modo per aumentare la produttività.
Nella finanziaria 2008 (comma 513) ci sono contributi per l’acquisto di pc fatto da cococo, cocopro e assegnisti: bene!
Perché non fare un passettino in avanti e abbassare l’iva sul software acquistato da studenti e docenti (o addirittura dai privati)?.
Che senso ha un’Iva quasi inesistente sui libri di barzellette e un’Iva del 20% sul software?
Con i migliori auguri di un ottimo 2008
Corrado de Francesco
blog > cordef.wordpress.com”
oggi è 14 gennaio 2008: negli ultimi tempi il presidente Prodi ha avuto a che fare con la monnezza e il suo staff sta facendo la settimana bianca quindi la risposta alla mail tarda un po’.
Un bel regalo di Natale? Snellire i lunghi iter burocratici della pubblica amministrazione italiana….ed ecco che oggi vengo a sapere che dal 2008 ci sarà la “svolta del clic”!
Il prof ha avuto una buona idea ma, da ex studente di ragioneria, mi sa che sarà poco attuabile…
L’iva al 4% viene riservata ai beni di primaria necessità (pane comune -non il pane all’olio che comunemente si compra-, acqua,sale, zucchero e via dicendo), per cui non credo che il software possa rientrare in questi canoni…
Quella del 10% è riservata ai prodotti culturali (libri, perchè la musica ha un’IVA al 20%, e non se ne capisce il motivo, visto che è cultura a tutti gli effetti; d’altronde l’IVA al 10% come si applica alle barzellette si potrebbe applicare anche all’ex DJ Francesco, ognuno sceglie la sua cultura), categoria che, a mio parere, andrebbe rivista, aggiornata ed ampliata.
L’IVA al 20% per tutti gli altri prodotti, dal CD dei Nirvana al diamante.
Risultato? Su eBay chi vende i CD/DVD vergini (chiunque, da alcuni privati a commercianti) spedisce dalla Repubblica di San Marino, l’IVA non esiste e loro giustamente guadagnano.
Nel caso uno non possa acquistare il software in questi paradisi fiscali (a cui vorrei aggiungere anche i vicini svizzeri, noti per banche, cioccolate ed orologi) introdurrei, per quanto mi riguarda, un’IVA differenziata per i software “ad uso culturale, didattico o scolastico”.
Mi spiego: se da privato acquisti Photoshop Elements (versione economica per famiglie a € 100 anzichè 1000) o Office paghi con il 20% ma se mostri un tesserino universitario o un’iscrizione ad una scuola (che vada dalle elementari fino alle superiori) hai diritto ad uno sconto del 10%.
L’IVA è una tassa che colpisce tutti indirettamente e non è personalizzabile di per sè, ma magari si potrebbe adeguare o creare con un altro nome in modo da esser più versatile per chi studia o utilizza questi software per la propria crescita culturale.
Marco