La laurea triennale prevede che lo studente abbia acquisito 180 crediti formativi e che abbia superato la prova finale. Un termine orrendo per indicare ciò che gli studenti presentano alla fine del loro corso di studi: loro la chiamano tesi ma non è una tesi. Come si fa a definire tesi qualcosa che ha richiesto sì e no un mesetto di lavoro?
Del resto, se mi guardo in giro (ad esempio, cercando un po’ su Tesionline) vedo che talvolta queste tesi(ne) sono delle autentiche porcherie che lo studente ha scopiazzato da Internet con un po’ di copia e incolla e che nessun docente si è mai curato di seguire e tantomeno di leggere e correggere. E quelle su Tesionline erano, a giudizio dei loro autori, pubblicabili. Peccato, un’occasione persa e un ennesimo esempio di università all’italiana. L’importante in Italia è far finta e sembrare ciò che non si è.
Cosa fare per migliorare questa situazione? Qualche anno fa, parlando di questi ed altri problemi universitari con un collega (Giovanni Delli Zotti), abbiamo deciso di scrivere un manuale che spiegasse come si fanno tesi e tesine con PC e web. Lo trovi in qualsiasi biblioteca: se lo leggi non potrai più dire “nessuno me l’ha mai detto“…
Qui da noi (UNIMORE > Scienze della comunicazione) gli studenti presentano una tesina cui sono riconosciuti 6 crediti (equivalenti a 6 x 25 = 150 ore di lavoro) e a cui il docente relatore può attribuire un premio di 2 punti sul voto di laurea. In genere, lascio ai miei studenti l’iniziativa nella scelta del tema e del suo svolgimento. Esigo però che il loro lavoro si traduca in un e-book in formato pdf scritto in modo corretto e con immagini, videoclip, segnalibri, link interni e esterni. Lo studente se la cava in 3-4 settimane di lavoro, io lo vedo 3-4 volte, leggo ciò che scrive almeno un paio di volte e, abbastanza spesso, il risultato è di soddisfazione per entrambi anche se non posso mai definirlo tesi.
Nel caso tu abbia l’idea di avermi come relatore per la tua tesina della laurea triennale, leggi prima questo post → Se vuoi fare la tesi con me. E poi, per essere sicuro di aver messo a fuoco l’argomento del tuo lavoro, guarda anche il post → Una tesi sugli e-book.
Un modo per cercare di migliorare le tesi(ne) sarebbe che i docenti pubblicassero on-line le migliori dando così un punto di riferimento ai futuri laureandi: sembrerebbe una cosa sensata ma ho visto che atenei e facoltà fanno resistenza. Il confronto e la trasparenza di ciò che si fa non attira molto.
PS: forse ci sono facoltà o corsi di laurea che pubblicano le tesi e tesine migliori. Ti è capitato di trovarne?
Cito dal documento pdf “Regolamento tesi di laurea per gli studenti del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione (vecchio ordinamento) – approvato dal Consiglio della Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia nella seduta del 24/07/2003″ (scaricabile da Dolly http://dolly.cei.unimo.it/file.php/1/LAUREE_2006-07/documenti_laurea/tesi.pdf):
Scusi prof, non riesco a capire bene qual’è il punteggio massimo assegnabile alla prova finale della specialistica in Nuovi Media…
E sopratutto, qual’è il beneficio, in termini di voto finale, che può offrire una tesi sperimentale ben realizzata rispetto ad una semplice tesi compilativa?
Salve Prof, qualche mese fa nel corso di “Nuovi Media” aveva mostrato la foto di un’ affissione pubblicitaria di un istituto di credito, che promuoveva dei tassi favorevoli per chi apriva un mutuo. Pubblicità ingannevole, con un asterisco che rimandava a note informative, praticamente illegibili. Mi è capitato anche ultimamente di notare manifesti (spesso bancari) che pubblicano note informative illeggibili. Le chiedo un consiglio: può venir fuori una tesi carina per la specialistica? Pensavo ad analisi delle fotografie di questi manifesti, alle normative che ne regolano la forma e il contenuto, che cosa accade nel resto dell’Europa e in Usa. Non mi interessa prendere 6 punti ma almeno fare un lavoro stimolante!
Scusi per il disturbo, Simone