Se ti stai guardando interno per decidere dove andare a fare la specialistica tra le tante cose da tenere in conto per una scelta razionale c’è la tesi (→ Tesi di laurea). Mi spiego. Come sai la riforma del 3+2 ha eliminato la tesi dalla triennale e l’ha posticipata alla specialistica ridimensionandola alquanto. In genere, per una tesi della laurea specialistica o magistrale sono previsti 20-24 CFU equivalenti a un impegno di 500-600 ore. Non molto per una tesi decente anche se compilativa e troppo poco per una tesi di ricerca. Il problema è che anche una tesuccia da 500 ore e 100 pagine richiede il suo tempo al laureando e al suo relatore. Voilà allora la soluzione: ridurre i CFU a 10-12 in modo che la tesuccia diventi una tesina: cos’altro si riesce a fare in 250 ore?
Un consiglio, se vuoi imparare qualcosa la tesi è un’opportunità da non sprecare: evita le specialistiche in cui la tesi è così poco considerata già sul piano di studi da meritarsi 10-12 CFU. Secondo consiglio: anche quando alla tesi sono attribuiti (sulla carta) tanti CFU non fermarti alle apparenze. Cerca su Tesionline tesi di quel corso di laurea e esaminale attentamente per desumere la cura con cui sono state redatte dallo studente e supervisionate dal relatore (→ post Ma come scrive!). Se ne hai la possibilità vai anche sul posto e assisti a un esame di laurea per capire se è un esame serio o un gioco delle parti davanti a famiglie vestite a festa (→ post L’esame di laurea).
La nonna di Mattia aveva (ed ha) ragione: se nelle università italiane si dà poca importanza alla sostanza della tesi (CFU) e molta all’apparenza (esame di laurea) il motivo ha a che fare con chi decide ovvero con i docenti. Non è certo il ministero che impone un numero fisso di CFU. Per quanto mi riguarda seguire un laureando/a seriamente impegnato nella tesi è un lavoro faticoso ma di grande soddisfazione per entrambi. Le tesi (vecchio ordinamento) o laurea specialistica che ho seguito hanno implicato molti incontri per molti mesi. A queste ore di “didattica personalizzata” vanno aggiunte le ore dedicate alla lettura di almeno un paio di versioni della tesi. Un conto delle ore di docenza necessarie per 50 laureati all’anno: 50 x 20 = 1.000. Se i docenti sono 10 le ore cad sono 100 (almeno). La matematica non è un’opinione. Ecco perché in molti corsi di laurea si preferisce “fare finta di fare la tesi”.
In questo periodo sono in vena di confronti. Perchè nelle università del nord europa la tesi e il lavoro indipendente degli studenti sono considerati elementi fondamentali per la formazione? La frase più ricorrente nelle “Degree Structure” di queste università è questa: “An important part of this degree is independent research work amounting to between 30-60 “studiepoeng”/ECTS credits. Some of the Master’s Degrees at the University of Oslo are of 12 months’ duration.”
Alla tesi è dato almeno 1/3 ed in taluni casi 1/2 del tempo totale! Vedere per credere:
Oslo: http://www.uio.no/english/academics/academicsys/degrees.html
Stoccolma: http://www.su.se/pub/jsp/polopoly.jsp?d=3801&a=13233
Helsinki: http://www.valt.helsinki.fi/opas2007/comm/index-en.html
Invito anche a guardare la puntata di Buongiorno Europa di sabato scorso dedicata ad un confronto tra l’università italiana e quella del nord europa:
http://buongiornoeuropa.blog.rai.it/2008/05/11/
Riguardo alla situazione italiana, ricordo che da piccolo, quando chiedevo centinaia di volte il perchè di ogni cosa, mia nonna mi rispondeva sempre così: “se fanno qualcosa ci sarà un motivo”, poi alzava gli occhi al cielo. Oggi non le credo più.